ATTIVITÀ FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZAZIONI
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Le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono attività di natura finanziaria destinate a permanere in modo non durevole nel patrimonio aziendale. Sono iscritte all’attivo di stato patrimoniale civilistico, nell’attivo circolante C III).
Indice dei contenuti:
Principi contabili OIC
Attraverso i principi contabili, la fondazione OIC interpreta le normative e indica le regole tecnico-contabili da applicare alla redazione dei bilanci.
I corsivi presenti all’interno del presente articolo sono citazioni riportate da tali pubblicazioni.
Classificazione delle attività finanziarie non immobilizzate
All’interno della sezione C III) dell’attivo circolante sono classificate come segue:
1) partecipazioni in imprese controllate;
2) partecipazioni in imprese collegate;
3) partecipazioni in imprese controllanti;
3-bis) partecipazioni in imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
4) altre partecipazioni;
5) strumenti finanziari derivati attivi;
6) altri titoli.
Ai fini della suddivisione tra le diverse tipologie di partecipazioni si rimanda allo specifico a quanto stabilito dall’art.2359 società controllate e società collegate.
Distinzione tra attivo circolante e immobilizzato
Partecipazioni
Le partecipazioni sono quote di proprietà di una società detenute dal soggetto che ne è proprietario. In bilancio sono distinte in cinque classi in base alla possibilità di influenzare la gestione della società partecipata, ovvero dal diritto di voto della società partecipante.
Nello stato patrimoniale le partecipazioni sono esposte sia nelle immobilizzazioni finanziarie che nell’attivo circolante. La distinzione dipende dall’intenzione di mantenere o meno le partecipazioni per un tempo medio lungo oppure per un periodo breve.
Nel primo caso sono esposte nelle immobilizzazioni finanziarie, nel secondo caso sono esposte nelle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni.
Al fine di determinare l’esistenza della destinazione a permanere durevolmente nel patrimonio dell’impresa si considerano la volontà della direzione aziendale e l’effettiva capacità della società di detenere le partecipazioni per un periodo prolungato di tempo.
Tutti i dettagli relativi alla contabilizzazione delle partecipazioni li puoi trovare all’interno dell’articolo dedicato alle partecipazioni societarie.
Crediti
Nello stato patrimoniale i crediti sono esposti sia nelle immobilizzazioni finanziarie che nell’attivo circolante. La distinzione si fonda sul criterio della “destinazione” (o dell’origine) degli stessi rispetto all’attività ordinaria. In particolare, è richiesta la separata indicazione: dei crediti di origine finanziaria, dai crediti di origine commerciale.
Importante: contrariamente a quello che si crede spesso, la distinzione non si basa sul criterio finanziario, ovvero sulla base del periodo di tempo entro il quale si trasformeranno in liquidità, infatti, per ciascuna voce dientrambe le sezioni è richiesta una suddivisione in base alla scadenza tra:
- crediti esigibili entro l’esercizio successivo;
- crediti esigibili oltre l’esercizio successivo.
I crediti di origine commerciale sono derivanti da operazioni della gestione ordinaria e si espongono nelle voci dell’attivo circolante.
I crediti di origine finanziaria sono conseguenti ad operazioni di carattere più strategico di o di allocazione delle risorse finanziarie e si espongono nelle voci delle immobilizzazioni finanziarie.
Se vuoi approfondire questo argomento ti invito a leggere l’articolo interamente dedicato ai crediti.
Altri titoli
La classificazione dipende dalla destinazione del titolo. I titoli destinati a permanere durevolmente nel patrimonio aziendale si iscrivono tra le immobilizzazioni finanziarie. Gli altri vengono iscritti nelle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni.
Per la determinazione della permanenza durevole, si considerano:
- caratteristiche dello strumento;
- volontà della direzione aziendale;
- effettiva capacità di detenere i titoli per un periodo prolungato.
Strumenti finanziari derivati attivi
In base allo schema di stato patrimoniale, gli strumenti finanziari derivati attivi sono esposti in due sezioni nell’attivo circolante o nelle immobilizzazioni finanziarie in base alla natura e destinazione.
La classificazione tra immobilizzazioni finanziarie ed attivo circolante degli strumenti finanziari derivati con fair value positivo alla data di valutazione dipende dalle seguenti considerazioni:
- uno strumento finanziario derivato di copertura dei flussi finanziari o del fair value di un’attività segue la classificazione, nell’attivo circolante o immobilizzato, dell’attività coperta;
- uno strumento finanziario derivato di copertura dei flussi finanziari e del fair value di una passività classificata oltre l’esercizio successivo, è classificato nell’attivo immobilizzato;
- uno strumento finanziario derivato di copertura di flussi finanziari e del fair value di una passività classificata entro l’esercizio successivo, un impegno irrevocabile o un’operazione programmata altamente probabile è classificato nell’attivo circolante;
- uno strumento finanziario derivato non di copertura è classificato nell’attivo circolante.
Su questo argomento trovi il resto altre informazioni all’interno di questo articolo dedicato agli strumenti finanziari derivati attivi.
Voce univoca nei bilanci abbreviati e delle micro-imprese
In base all’art.2435-bis bilancio in forma abbreviata e anche dell’art.2435-ter bilancio delle micro-imprese, “lo stato patrimoniale comprende solo le voci contrassegnate nell’art. 2424 con lettere maiuscole e con numeri romani”.
Pertanto, all’interno di tali prospetti la classificazione sopra esposta non è richiesta. In ogni caso, i crediti devono essere separati quelli esigibili nel breve termine dai crediti esigibili oltre l’esercizio successivo.
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Giuseppe Brusadelli
Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in finanza e controllo di gestione.