IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE: CONTABILITÀ E BILANCIO

Tempo di lettura: 4 minuti

Sono immobilizzazioni finanziarie le attività di natura finanziaria destinati a permanere in modo durevole nel patrimonio aziendale.

Sono iscritte all’attivo di stato patrimoniale civilistico, nella sezione B III) denominata “Immobilizzazioni finanziarie con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo”

Cosa sono le immobilizzazioni finanziarie
OIC: organismo italiano di contabilità

Le immobilizzazioni finanziarie sono definite nelle pubblicazioni OIC 15 Crediti, OIC 20 Titoli di debito, OIC 21 Partecipazioni, OIC 32 Strumenti finanziari derivati, al cui interno si trovano indicazioni relative alle specifiche situazioni.

corsivi presenti all’interno del presente articolo sono citazioni riportate da tali pubblicazioni.

Classificazione delle immobilizzazioni finanziarie

All’interno della sezione B III) di stato patrimoniale le immobilizzazioni finanziarie sono classificate come segue:

1) partecipazioni in:

a) imprese controllate;

b) imprese collegate;

c) imprese controllanti;

d) imprese sottoposte al controllo delle controllanti;

d-bis) altre imprese;

2) crediti:

a) verso imprese controllate;

b) verso imprese collegate;

c) verso controllanti;

d) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti;

d-bis) verso altri;

3) altri titoli;

4) strumenti finanziari derivati attivi.

Ai fini della suddivisione tra le diverse tipologie di partecipazioni e di crediti si rimanda allo specifico a quanto stabilito dall’art.2359 società controllate e società collegate.

Distinzione tra attivo circolante e immobilizzato

Partecipazioni

Le partecipazioni sono quote di proprietà di una società detenute dal soggetto che ne è proprietario. In bilancio sono distinte in cinque classi in base alla possibilità di influenzare la gestione della società partecipata, ovvero dal diritto di voto della società partecipante.

Nello stato patrimoniale le partecipazioni sono esposte sia nelle immobilizzazioni finanziarie che nell’attivo circolante. La distinzione dipende dall’intenzione di mantenere o meno le partecipazioni per un tempo medio lungo oppure per un periodo breve.

Nel primo caso sono esposte nelle immobilizzazioni finanziarie nel secondo caso sono esposte nelle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni.

Al fine di determinare l’esistenza della destinazione a permanere durevolmente nel patrimonio dell’impresa si considerano la volontà della direzione aziendale e l’effettiva capacità della società di detenere le partecipazioni per un periodo prolungato di tempo.

Crediti

Nello stato patrimoniale i crediti sono esposti sia nelle immobilizzazioni finanziarie che nell’attivo circolante. La distinzione si fonda sul criterio della “destinazione” (o dell’origine) degli stessi rispetto all’attività ordinaria. In particolare, è richiesta la separata indicazione: dei crediti di origine finanziaria, dai crediti di origine commerciale.

Importante: contrariamente a quello che si crede spesso, la distinzione non si basa sul criterio finanziario, ovvero sulla base del periodo di tempo entro il quale si trasformeranno in liquidità, infatti, per ciascuna voce dientrambe le sezioni è richiesta una suddivisione in base alla scadenza tra:

  • crediti esigibili entro l’esercizio successivo;
  • crediti esigibili oltre l’esercizio successivo.

I crediti di origine commerciale sono derivanti da operazioni della gestione ordinaria e si espongono nelle voci dell’attivo circolante.

I crediti di origine finanziaria sono conseguenti ad operazioni di carattere più strategico di o di allocazione delle risorse finanziarie e si espongono nelle voci delle immobilizzazioni finanziarie.

Se ti interessa approfondire questo argomento puoi leggere l’articolo dedicato ai crediti.

Altri titoli

La classificazione dipende dalla destinazione del titolo. I titoli destinati a permanere durevolmente nel patrimonio aziendale si iscrivono tra le immobilizzazioni finanziarieGli altri vengono iscritti nelle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni.

Per la determinazione della permanenza durevole, si considerano:

  • caratteristiche dello strumento;
  • volontà della direzione aziendale;
  • effettiva capacità di detenere i titoli per un periodo prolungato.

Gli organi amministrativi possono destinare un portafoglio di titoli della medesima specie, in parte ad investimento duraturo, da iscriversi nell’attivo immobilizzato, in parte alla negoziazione, da iscriversi nell’attivo circolante.

Strumenti finanziari derivati attivi

In base allo schema di stato patrimoniale, gli strumenti finanziari derivati attivi sono esposti in due sezioni nell’attivo circolante o nelle immobilizzazioni finanziarie in base alla natura e destinazione.

La classificazione tra immobilizzazioni finanziarie ed attivo circolante degli strumenti finanziari derivati con fair value positivo alla data di valutazione dipende dalle seguenti considerazioni:

  •  uno strumento finanziario derivato di copertura dei flussi finanziari o del fair value di un’attività segue la classificazione, nell’attivo circolante o immobilizzato, dell’attività coperta;
  • uno strumento finanziario derivato di copertura dei flussi finanziari e del fair value di una passività classificata oltre l’esercizio successivo, è classificato nell’attivo immobilizzato;
  • uno strumento finanziario derivato di copertura di flussi finanziari e del fair value di una passività classificata entro l’esercizio successivo, un impegno irrevocabile o un’operazione programmata altamente probabile è classificato nell’attivo circolante;
  • uno strumento finanziario derivato non di copertura è classificato nell’attivo circolante.

Su questo argomento trovi il resto altre informazioni all’interno di questo articolo dedicato agli strumenti finanziari derivati attivi.

Bilanci abbreviati delle micro-imprese

In base all’art.2435-bis bilancio in forma abbreviata e anche dell’art.2435-ter bilancio delle micro-imprese, lo stato patrimoniale comprende solo le voci contrassegnate nell’art. 2424 con lettere maiuscole e con numeri romani”.

Pertanto, all’interno di tali prospetti la classificazione sopra esposta non è richiesta. In ogni caso, i crediti devono essere separati quelli esigibili nel breve termine da quelli esigibili oltre l’esercizio successivo.

Segui FareNumeri su Linkedin

Commenta e condividi i nostri articoli e video, aiutaci a divulgare la cultura dei numeri nelle scelte gestionali delle PMI.
autore-giuseppe-brusadelli

Giuseppe Brusadelli

Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in controllo di gestione.

Potrebbero interessarti anche: