CREDITI: CONTABILITÀ E BILANCIO
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In termini legali, il credito è il rapporto giuridico per effetto del quale un creditore assume il diritto a ricevere una somma di denaro dal debitore, nei modi e nei tempi pattuiti.
In contabilità aziendale, i crediti sono iscritti in stato patrimoniale (2424) nell’attivo circolante o nelle immobilizzazioni immateriali.
Indice dei contenuti:
Principio contabili OIC 15
Attraverso i principi contabili, la fondazione OIC interpreta le normative e indica le regole tecnico-contabili da applicare alla redazione dei bilanci.
I crediti sono definiti nella pubblicazione OIC 15, al cui interno si trovano indicazioni relative alle specifiche situazioni. I corsivi presenti all’interno del presente articolo sono citazioni riportate da tale pubblicazione.
Classificazione tra attivo circolante e immobilizzazioni finanziarie
Nello stato patrimoniale i crediti sono esposti sia nelle immobilizzazioni finanziarie che nell’attivo circolante. La distinzione si fonda sul criterio della “destinazione” (o dell’origine) degli stessi rispetto all’attività ordinaria. In particolare, è richiesta la separata indicazione: dei crediti di origine finanziaria, dai crediti di origine commerciale.
Importante: contrariamente a quello che si crede spesso, la distinzione non si basa sul criterio finanziario, ovvero sulla base del periodo di tempo entro il quale si trasformeranno in liquidità, infatti, per ciascuna voce di entrambe le sezioni è richiesta una suddivisione in base alla scadenza tra:
- crediti esigibili entro l’esercizio successivo;
- crediti esigibili oltre l’esercizio successivo.
I crediti di origine commerciale sono derivanti da operazioni della gestione ordinaria e si espongono nelle voci dell’attivo circolante.
Quelli di origine finanziaria sono conseguenti ad operazioni di carattere più strategico o di allocazione delle risorse finanziarie e si espongono nelle voci delle immobilizzazioni finanziarie.
B).III.Immobilizzazzioni finanziarie
[…]
2) crediti:
a) verso imprese controllate;
b) verso imprese collegate;
c) verso controllanti;
d) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
d-bis) verso altri;
[…]
C) Attivo circolante
[…]
II — Crediti:
1) verso clienti;
2) verso imprese controllate;
3) verso imprese collegate;
4) verso controllanti;
5) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
5-quater) verso altri;
Crediti verso altri
Nella voce crediti:
- delle immobilizzazioni B) Immobilizzazioni 2) Crediti d bis) verso altri;
- e dell’attivo circolante C) Attivo circolante II) Crediti 5 quater) verso altri.
sono iscritti queli non sono altrove specificati con la distinzione tra i primi aventi origine finanziaria e i secondi invece di origine commerciale.
Regole valide per tutti i crediti
Ciascuna delle voci dei crediti iscritti all’attivo circolante è suddivisa in base alla scadenza tra crediti esigibili entro/oltre l’esercizio successivo.
Essi sono esposti nello stato patrimoniale al netto di svalutazioni necessarie per ricondurli al valore di presumibile realizzo. I crediti sono rappresentati in bilancio al netto del fondo svalutazione crediti. Un credito deve essere svalutato nell’esercizio in cui si ritiene probabile che il credito abbia perso valore
Le voci BIII2c) e CII4 accolgono anche i crediti verso le controllanti di livello superiore al primo, ovverossia le controllanti che controllano la società, indirettamente, tramite loro controllate intermedie.
Valutazioni e rilevazioni successive
L’articolo 2426, numero 8, codice civile dispone che devono essere iscritti secondo il valore presumibile di realizzazione. Il valore nominale dei crediti è pertanto rettificato per tenere conto di:
- perdite previste per inesigibilità;
- rettifiche di fatturazione;
- sconti ed abbuoni;
- altre cause di minor realizzo.
Alcune domande sui crediti
Quando un credito è inesigibile?
Un credito diventa inesigibile quando viene a mancare la concreta possibilità di incassare il credito. Tale situazione ha un rilievo di tipo fiscale poiché il ricavo che lo ha fatto sorgere rimane una componente positiva di reddito su cui sono calcolate le imposte.
Quando il credito è inesigibile esso si può bilanciare con una componente negativa, ovvero con una sopravvenienza passiva nei casi e nelle modalità indicate dall’art.101 del TUIR. Per approfondire l’argomento con un linguaggio semplice, ti consiglio questo articolo dedicato ai crediti inesigibili.
Cos’è il credit scoring?
In italiano diventerebbe “punteggio di credito” ma tutti usano la definizione anglofona. Il credit scoring è una valutazione basata sulla situazione finanziaria di una persona fisica o giuridica, in base alla sua affidabilità creditizia.
Questo punteggio è importante perché fa riferimento alla solvibilità di un soggetto, e quindi alla sua capacità di ottenere credito dal sistema bancario ma anche dalle altre imprese.
Cos’è il credit risk?
È una definizione anch’essa collegata al rischio di insolvenza del credito. Si differenzia dal credit scoring poiché il credit risk fa riferimento ad un portafoglio di crediti, ovvero misura il rischio complessivo che potrebbe gravare sui conti aziendali.
Cosa fa il credit manager?
Il credit manager è un profilo presente nelle grandi imprese o anche in quelle minori che hanno una clientela frammentata. Svolge una duplice funzione:
- preventiva, analizza le informazioni disponibili prima di concedere un credito;
- operativa, controlla la regolarità degli incassi e si fa carico di gestire le problematiche collegate che generano brevi o lunghi ritardi.
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Giuseppe Brusadelli
Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in finanza e controllo di gestione.