ROE: REDDITIVITÀ DEL CAPITALE PROPRIO

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Autore: Luigi Brusa

Il significato dell’acronimo R.O.E. corrisponde a return on equity, cioè redditività del capitale proprio. Si tratta di uno dei più importanti indici di bilancio, in quanto misura il rendimento % del capitale dei proprietari (imprenditori individuali, soci e azionisti) dell’impresa.

Calcolo del ROE

La formula del ROE è la seguente:

Formula per il calcolo della redditività del capitale proprio

Al numeratore del rapporto compare il risultato netto di gestione (utile o perdita) del periodo considerato, cioè il saldo finale del conto economico.

Si tratta della misura più sintetica della gestione economica globale d’impresa, ottenuta sottraendo al valore della produzione tutti i costi operativi, finanziari e fiscali.

Al denominatore troviamo il capitale proprio (patrimonio netto). Questo, da un punto di vista contabile, deriva dalla differenza tra le attività e le passività dello stato patrimoniale.

Nella sostanza, corrisponde agli apporti di capitale dei proprietari, sotto forma di capitale sociale a cui vanno aggiunti gli utili netti non distribuiti e altre riserve, come quelle per rivalutazione di elementi dell’attivo.

Per fare un esempio molto semplice, supponiamo che il conto economico si presenti così:

Tabella con conto economico per esempio di calcolo del ROE

e che invece lo stato patrimoniale sia:

Tabella con stato patrimoniale per esempio di calcolo del ROE

In questo caso il ROE è pari a 200.000/2.500.000 x 100 = 8%.

Come si interpreta

Il ROE esprime il rendimento % annuo dei capitali apportati in azienda dai proprietari, o lasciati reinvestiti in caso di utili prodotti ma non distribuiti.

Misura il rendimento del valore contabile (book value) del patrimonio aziendale, normalmente diverso dal valore “economico” del capitale in questione, che viene stimato quando l’azienda è oggetto di cessione o di operazioni straordinarie (fusioni, trasformazioni, ecc.).

Per una corretta interpretazione, è opportuno avere chiari i fattori da cui il ROE dipende. Matematicamente si può rappresentare anche così:

  • ROE = ROI x rapporto di indebitamento x incidenza gestione extra-operativa;
  • il ROI è il tasso di redditività del capitale investito (reddito operativo/capitale investito);
  • il rapporto di indebitamento, chiamato anche rapporto di leva finanziaria, mette in luce il grado di indebitamento verso terzi (capitale investito/debiti);
  • il tasso di incidenza della gestione extra-operativa segnala quanto i costi e i ricavi di gestione extra-operativa (finanziaria, straordinaria, atipica e fiscale) incidono sul reddito operativo, che è la sintesi economica della gestione operativa (reddito netto/reddito operativo).

È evidente dalla formula che il primo fattore d’influsso sul ROE è il rendimento del capitale investito (ROI), cioè l’attitudine dell’azienda a gestire in modo efficiente ed efficace il proprio business con i mezzi finanziari totalmente disponibili (capitale proprio e capitale di debito).

A parità di altre condizioni, migliore è la gestione del business, e migliore è la redditività spettante ai proprietari. Altre importanti considerazioni riguardano il confronto del ROE con opportuni parametri.

Premesso che non esiste un livello standard ottimale, un termine di confronto spesso usato è il tasso di rendimento di investimenti alternativi, ad esempio privi di rischio (specie titoli di stato).

Naturalmente i portatori di capitale proprio attendono una remunerazione per il rischio che corrono, legato alla gestione dell’impresa, per cui occorre stimare il premio per il rischio (stima tutt’altro che semplice) prima di giudicare se il ROE ottenuto è congruo o meno.

In questa logica comparativa, basata sulla stima del rischio, s’inserisce anche il confronto con la redditività di altre aziende e per esprimere un giudizio fondato occorre che il rischio d’impresa sia simile.

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Autore Luigi Brusa

Luigi Brusa

Autore di numerosi testi sui sistemi di controllo e professore emerito presso Università degli Studi di Torino.

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