COPERTURA DELLE IMMOBILIZZAZIONI CON IL PATRIMONIO NETTO

Tempo di lettura: 2 minuti

Autore: Luigi Brusa

È un indice che mette a confronto i mezzi apportati dai soci (capitale proprio) con l’intero capitale immobilizzato, cioè suscettibile di ritorno in forma liquida in tempi più o meno lunghi e comunque superiori ad un anno.

Come si calcola

La formula di calcolo è la seguente:

Formula per calcolare la copertura delle immobilizzazioni sul patrimonio netto
Definizione delle grandezze utilizzate per il calcolo della coperture delle immobilizzazioni sul patrimonio netto

Al numeratore si trova il capitale proprio, al netto dei crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, cioè somme sottoscritte ma non ancora versate all’atto del conferimento del capitale sociale. Il capitale proprio compare nel passivo dello stato patrimoniale.

Al denominatore compaiono le immobilizzazioni accolte nell’attivo dello stato patrimoniale e intese in senso lato, cioè come somma di:

   immobilizzazioni materiali
+ immobilizzazioni immateriali
+ immobilizzazioni finanziarie
+ crediti esigibili solo dopo l’esercizio successivo.

Come si interpreta

L’indice segnala l’attitudine a coprire con mezzi di proprietà dei soci i fabbisogni determinati da investimenti in immobilizzazioni (di ogni natura, inclusi i crediti esigibili oltre l’anno successivo).

Tabella che spiega l'effetto che ha per l'impresa il valore dell'indice

Infatti gli investimenti immobilizzati per lunghi periodi di tempo richiedono che le fonti di finanziamento non debbano essere restituite in tempi brevi ed il capitale proprio è la prima fonte ad avere tali caratteristiche. Per questa ragione si parla di autocopertura.

Alla luce di queste caratteristiche, viene a volte considerato anch’esso un indice di solidità patrimoniale, che integra l’indice di autonomia o indipendenza finanziaria.

L’indice ha come parametro teorico di riferimento il livello ≥ 1 (o ≥ 100%, che è la stessa cosa).

Più correttamente, però, si dovrebbe ragionare in termini di copertura delle immobilizzazioni con tutte le fonti di finanziamento durevoli, cioè non solo il capitale proprio, ma anche i debiti a medio-lungo termine.

Pertanto il livello standard di ≥ 1 è più giustificato in tale ipotesi, per cui si può dire che l’indice di autocopertura può anche essere inferiore all’unità.

Nel mondo reale queste cose servono?

La vita di un’azienda è fatta di tante situazioni più importanti degli indici di bilancio. Tuttavia, nelle competizioni si vince anche con la cura nei dettagli. In ogni disciplina, le prestazioni migliori non arrivano per caso.

Ecco perché dovresti investire una mezz’ora di tempo per capire come può esserti utile FareNumeri.cloud, un programma intuitivo progettato dal nostro team, per implementare il controllo di gestione in modo semplice.

Richiedi una demo

Autore Luigi Brusa

Luigi Brusa

Autore di numerosi testi sui sistemi di controllo e professore emerito presso Università degli Studi di Torino.

 Profilo Linkedin

Potrebbero interessarti anche: