IL CONTROLLO DI GESTIONE DELLE PRODUZIONI SU COMMESSA

Tempo di lettura: 5 minuti

Autore: Luigi Brusa

Le produzioni su commessa avvengono su specifica ordinazione del cliente e si contraddistinguono per alcuni caratteri peculiari:

  • riguardano beni o servizi da realizzare ad hoc, spesso su progetto o disegno del cliente;
  • come tali sono caratterizzate da una (relativa) unicità o non ripetitività;
  • hanno una durata prestabilita, spesso oltre l’orizzonte di un anno, entro la quale devono essere ultimate;
  • hanno complessità di gestione rilevanti.

Questi caratteri le distinguono dalle produzioni “per il magazzino”, tipiche delle imprese che hanno una propria offerta di prodotti basata su un catalogo di articoli predefinito.

I settori in cui operano i produttori su commessa sono tanti, come ad esempio:

  • costruzioni (edilizia, strade, ecc.);
  • impiantistica (idraulica, elettrica, ecc.);
  • serramenti e arredi e su misura;
  • produzione di impianti e macchinari speciali;
  • settore nautico;
  • eccetera … .

Le piccole imprese sono spesso coinvolte anche nella realizzazione di grandi progetti, nella veste di produttrici di sub-commesse o parti di commesse più grandi.

Caratteri distintivi del controllo di gestione su commessa

Premesso che le logiche generali del controllo di gestione valgono per tutte le aziende, e quindi anche per quelle che producono su commessa, è anche vero che questa tipologia di produzione presenta delle peculiarità che meritano di essere sottolineate:

  • l’oggetto prioritario del controllo di gestione è la singola commessa;
  • per ogni commessa si formulano uno o più preventivi economici (di costi, ricavi e margini);
  • la distinzione fondamentale, a proposito di costi, è tra costi diretti e indiretti;
  • il monitoraggio periodico della commessa deve tener conto dello stato avanzamento lavori (SAL);
  • quando la durata della commessa è lunga, il controllo dei risultati già avvenuti deve raccordarsi con quello dei presumibili risultati futuri (meccanismo di “feed-forward” e non solo di “feed-back”);
  • il budget economico aziendale è innanzitutto il risultato della sommatoria dei preventivi delle singole commesse.

I preventivi di commessa

In questa tipologia di azienda è impensabile fare a meno della formulazione del preventivo di commessa.

Questo è innanzitutto un preventivo dei costi e passa attraverso queste fasi:

  • preventivo d’offerta o iniziale;
  • preventivo esecutivo (o budget di commessa);
  • preventivo aggiornato.
Tipologie di preventivi su commessa

Il preventivo d’offerta viene redatto prima della stipulazione del contratto con il cliente e serve come base per la formulazione del prezzo di vendita.

Il preventivo esecutivo viene stilato dopo l’acquisizione della commessa. Esso contiene una preventivazione dei costi più analitica e aggiornata della precedente e serve come “guida” per gestire economicamente la commessa e per controllarne l’andamento durante la sua esecuzione.

Il preventivo aggiornato viene compilato più volte durante la vita della commessa, per aggiornare periodicamente (ad es. ogni tre mesi) i valori del preventivo esecutivo. Esso consente una stima via via più aggiornata dei valori finali di costo al termine dei lavori.

In realtà il suo contenuto è misto, perché è dato dalla somma: consuntivo costi fino ad una certa data (es. dal 15 /9 /2021 al 30/6/2022) +  preventivo costi “a finire” (es. dall’1/7/2022 al 31/3/2023, data di ultimazione prevista).

Il controllo economico di commessa

Il controllo economico di commessa avviene periodicamente e dovrebbe basarsi su due confronti:

  • tra preventivo esecutivo e consuntivo alla data del confronto;
  • tra preventivo esecutivo vita-intera e preventivo aggiornato (definito come sopra).

Ad esempio, se i valori di costo fossero i seguenti:

  • costi preventivo esecutivo vita-intera: 10.000 €;
  • costi preventivo esecutivo dal 01/03/2021 al 30/09/2021 (in base a SAL): 2.500 €;
  • costi consuntivi dal 01/03/2021 al 30/09/2021: 3.000 €;
  • costi preventivo “a finire” dal 01/10/2021 a 30/06/2022 (fine lavori): 8.000 €.

Avremmo i seguenti scostamenti:

  • scostamento al 30/09/2021 già maturato = 2.500 – 3.000 = 500 (maggiori costi);
  • scostamento vita-intera stimato al 30/09/2021 = 10.000 – (3.000+8.000) = 1.000 (maggiori costi).

Naturalmente il controllo economico di commessa comporta la computazione non solo dei costi, ma anche dei ricavi di commessa.

Un esempio di conto economico di commessa potrebbe essere questo:

Esempio di tabella di controllo economico delle produzioni su commessa

Come si vede, i costi diretti di commessa vengono tenuti distinti, in modo tale da poter focalizzare innanzitutto l’attenzione sull’efficienza economica e sul risultato della singola commessa.

L’imputazione dei costi indiretti si dovrebbe basare su criteri di ripartizione da scegliere voce per voce in modo mirato.

Il budget economico nelle produzioni su commessa

Il budget globale aziendale, nella sua parte economica (conto economico preventivo) risulta da:

  • sommatoria dei preventivi delle singole commesse;
  • sommatoria di tutti i costi non imputati alle singole commesse (ad esempio oneri finanziari non legati al finanziamento di specifiche commesse).

La prima parte riflette il vero cuore del sistema di controllo e presuppone la distinzione delle commesse in tre categorie:

  • commesse acquisite, di cui si conoscono tutti i ricavi e costi (vedi preventivo esecutivo di commessa);
  • commesse in trattativa, di cui si conoscono i valori economici in maniera approssimativa, ad es. in base a preventivi d’offerta; di queste commesse di solito si stima la probabilità che vadano a buon fine (se ad esempio il valore è di 100.000 e la probabilità stimata è del 60%, si iscrive a budget 60.000);
  • commesse “di saturazione, né acquisite né in trattativa, che l’impresa s’impegna ad acquisire per coprire almeno una parte dei costi fissi corrispondenti alla capacità produttiva inutilizzata.

Un aspetto importante del budgeting è quello dei valori di competenza dei singoli anni di budget. Ciò riguarda sia i ricavi che i costi di commessa:

  • i ricavi di commesse di durata pluriennale, o comunque a cavallo di due esercizi, sono calcolati in proporzione al SAL alla data del bilancio preventivo, non alle fatture emesse;
  • i costi delle commesse in oggetto sono calcolati in base al fabbisogno di risorse impiegate nel periodo considerato per portare avanti l’esecuzione delle commesse.

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Autore Luigi Brusa

Luigi Brusa

Autore di numerosi testi sui sistemi di controllo e professore emerito presso Università degli Studi di Torino.

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