ROTAZIONE DEI CREDITI COMMERCIALI

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Autore: Luigi Brusa

I crediti commerciali, o crediti verso clienti, sono una delle voci del capitale circolante netto commerciale, nella quale spesso vengono investite ingenti risorse finanziarie, con conseguenze importanti sulla liquidità.

Si tratta di un valore dell’attivo di stato patrimoniale, che può essere utilmente confrontato con l’ammontare dei ricavi di vendita del periodo a cui il bilancio si riferisce.

Formula di calcolo per l'indice di rotazione dei crediti commerciali

Se si pongono i ricavi al numeratore e i crediti al denominatore, il rapporto viene chiamato indice rotazione dei crediti e viene inteso come velocità di ritorno in forma liquida dei crediti derivanti dalle vendite.

Tale velocità è espressa in numero di volte in un anno. Ad esempio, se i ricavi sono 1.200.000 € e i crediti verso clienti 300.000 €, si può dire che la velocità di ritorno in forma liquida è di 4 volte all’anno.

Come si calcola

Nel calcolo dell’indice di rotazione dei crediti commerciali occorre fare due precisazioni.

La prima è che i crediti commerciali, per ragioni di omogeneità con i ricavi di vendita, dovrebbero essere al netto dell’IVA. La seconda riguarda il momento a cui i crediti stessi sono riferiti, visto che si tratta di valori istantanei.

Il modo più semplice è di considerare il valore alla data dello stato patrimoniale finale (31/12), quando si presuppone che il valore finale sia espressivo anche di un valore medio annuo.

Un altro modo consiste nel fare la media tra il valore finale e quello iniziale, proprio per tenere conto in qualche modo della variabilità dei crediti durante l’anno e della possibile particolarità del valore finale, magari dovuta a fattori contingenti.

Per facilità di calcolo la formula più diffusa è quella che attinge i dati da un singolo bilancio, così come sono iscritti, ovvero con i crediti commerciali che comprendono anche l’IVA.

Come si interpreta

L’indice di rotazione dei crediti commerciali, come tutti gli indici di rotazione del capitale investito, è suscettibile di più interpretazioni. In pratica si pone l’accento sul concetto di rotazione, intesa come velocità di rinnovo, che peraltro suona facile ma vuol dire poco.

Più convincente e utile è il significato di velocità di ritorno in forma liquida, cioè di incasso dei crediti derivanti dalle vendite ai clienti.

Un altro modo di interpretare l’indice di rotazione dei crediti verso clienti consiste nel fare riferimento al concetto di efficienza, piuttosto che a quello di liquidità. L’efficienza, in economia aziendale, riguarda sempre il rapporto tra risorse impiegate (input) e risultati produttivi o commerciali ottenuti (output).

Secondo questo punto di vista, un’efficiente gestione dei crediti commerciali comporta un loro contenimento rispetto al volume d’affari che supportano (concedere credito è una delle leve delle politiche commerciali).

Tabella che spiega l'effetto che ha per l'impresa il valore dell'indice

Quindi, l’efficienza aumenta se, a parità di vendite, riesco a ridurre l’entità media dei crediti in cui il capitale è in parte investito. Oppure, se, a parità di investimento in crediti commerciali, i miei ricavi di vendita aumentano.

Naturalmente, efficienza nell’impiego del capitale e liquidità sono caratteristiche collegate: basta pensare che essere efficienti significa tenere investiti in elementi del patrimonio pochi mezzi finanziari, il che vuol dire essere liquidi.

Nel mondo reale queste cose servono?

La vita di un’azienda è fatta di tante situazioni più importanti degli indici di bilancio. Tuttavia, nelle competizioni si vince anche con la cura nei dettagli. In ogni disciplina, le prestazioni migliori non arrivano per caso.

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Autore Luigi Brusa

Luigi Brusa

Autore di numerosi testi sui sistemi di controllo e professore emerito presso Università degli Studi di Torino.

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