L’ANALISI CVR: COSTI – VOLUMI – RISULTATI
Tempo di lettura: 3 minuti
Autore: Antonio Stefanelli
L’analisi costi-volumi-risultati è uno strumento previsionale per il controller che elabora i dati aziendali, in particolare quelli di contabilità analitica.
Con l’analisi CVR è possibile comprendere in modo rapido, dati i costi fissi e variabili sostenuti in azienda, le quantità (volumi) che si dovrebbero produrre e vendere, per pareggiare le spese (costi) e per ottenere un determinato profitto (risultati).
Indice dei contenuti:
Perchè è utile l’analisi CVR
Questa analisi aiuta l’imprenditore a comprendere gli equilibri esistenti tra costi, volume d’affari e il reddito che l’azienda è in grado di generare, focalizzando l’attenzione su:
- prezzi dei prodotti;
- volume o livello di attività;
- costi variabili unitari;
- costi fissi totali;
- mix delle vendite.
Tale modello di analisi consente di quantificare il volume di attività necessario per:
- individuare il livello di attività “ottimo” da raggiungere per poter ottenere i risultati economici prefissati (what if analysis: simulazioni per definire quantità, prezzo, margine di contribuzione e costi fissi);
- calcolare le condizioni di rischio operativo, ossia la riduzione della redditività per contrazione nei livelli di attività;
- valutare modelli produttivi alternativi (make or buy) e i differenti impatti sulla struttura dei costi e sulla leva operativa.
Come è strutturata
I costi aziendali si possono classificare in costi variabili e costi fissi, in base alla loro variabilità rispetto ai volumi di produzione. I costi variabili sono quei costi che subiscono un incremento proporzionale all’aumentare del volume della produzione, quali i costi per materie prime e sussidiarie.
I costi fissi, invece, non subiscono variazioni al mutare, entro certi limiti, della quantità prodotta.
Il diagramma di redditività, noto anche come diagramma costi-volumi, evidenzia la dipendenza esistente tra ricavi realizzati e costi sostenuti (variabile dipendente) e volume di attività prodotto (variabile indipendente).
Fonte: pag. 113, Statistica aziendale per il controllo di gestione, Leonardo Mariella, Marco Tarantino.
La differenza tra i ricavi di vendita ed i costi variabili legati alla produzione ed alla distribuzione, viene denominata margine di contribuzione. Analogamente, il margine di contribuzione unitario può essere espresso attraverso la differenza tra il prezzo di vendita unitario e il costo variabile unitario.
La “quantità ottima”, prodotta e venduta, che permette un equilibrio tra costi totali sostenuti e ricavi di vendita realizzati, indicata con Q*, si ottiene dal rapporto seguente:
Il punto di equilibrio rappresenta il punto in corrispondenza del quale si ottiene la quantità ottima necessaria ad eguagliare i costi totali con i ricavi. In particolare:
- con quantità prodotte e vendute maggiori, si ottengono degli utili;
- con quantità prodotte e vendute minore, si ottengono delle perdite.
A cosa serve il margine di contribuzione
Il prodotto che assicura di ottenere un reddito maggiore è costituito da quel bene o servizio che genera non un reddito netto maggiore, ma un più elevato margine di contribuzione.
Per questi motivi, è il margine di contribuzione ad indirizzare la politica commerciale di un’azienda, fornendo informazioni adeguate a poter scegliere il prodotto migliore sul quale puntare maggiormente.
Il margine di sicurezza
Fondamentale, quando si effettua quest’analisi, è la determinazione del margine di sicurezza.
Tale margine, che si calcola tramite la differenza tra vendite previste (o effettive) e vendite a pareggio, fornisce informazioni utili per comprendere di quanto possano calare le vendite prima che si inizino a registrare delle perdite. Più alto è il margine di sicurezza, minore è il rischio di non pareggiare.
Un esempio di calcolo del punto di pareggio
Se ti interessa approfondire questo argomento ti consiglio di leggere questo post dedicato proprio al calcolo del break even point. Oltre ad un esempio illustrato, l’articolo contiene anche una sezione da cui è possibile scaricare gratuitamente un foglio excel per effettuare simulazioni e analisi costi-volumi-risultati.
L’analisi CVR disegna il grado di leva operativa – VIDEO
Da cosa dipendono le differenti inclinazioni delle curve disegnate dai costi totali?
Perchè alcune rette disegnano un angolo più stretto di altre?
In questo video trovi le risposte attraverso l’esempio di due aziende con ricavi identici ma una differente struttura di costi:
Bibliografia
- Programmazione e controllo. Ray H. Garrison, Eric W. Noreen, Peter C. Brewer;
- Statistica aziendale per il controllo di gestione. Leonardo Mariella, Marco Tarantino;
- Analisi e contabilità dei costi. Luigi Brusa.
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Antonio Stefanelli
Dottore magistrale in management aziendale, curriculum controllo di gestione.