IL CONCETTO DI VALORE D’USO IN CONTABILITÀ E BILANCIO

Tempo di lettura: 1 minuto

In base alla definizione contenuta nel principio contabile OIC 9, il valore d’uso è il valore attuale dei flussi di cassa attesi da un’attività.

Il valore d’uso è determinato sulla base del valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede abbiano origine da un’attività lungo la sua vita utile.

Il concetto di valore d'uso in contabilità e bilancio

Il calcolo del valore d’uso comprende le seguenti fasi:

  • stimare i flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che deriveranno dall’uso continuativo dell’attività e dalla sua dismissione finale;
  • applicare il tasso di attualizzazione appropriato a quei flussi finanziari futuri.

Nel determinare il valore d’uso, le stime dei flussi finanziari futuri comprendono:

  • le proiezioni dei flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo dell’attività;
  • le proiezioni dei flussi finanziari in uscita che si verificano necessariamente per generare flussi finanziari in entrata dall’uso continuativo dell’attività (inclusi i flussi finanziari in uscita per rendere l’attività utilizzabile) e che possono essere direttamente attribuiti o allocati all’attività in base a un criterio ragionevole e coerente;
  • i flussi finanziari netti, se esistono, che si prevede di ricevere (o erogare) per la dismissione dell’attività alla fine della sua vita utile, in una transazione regolare tra operatori di mercato alla data di valutazione.

Quando si utilizza il valore d’uso

Il valore d'uso spiegato nel OIC 9

Segui FareNumeri su Linkedin

Commenta e condividi i nostri articoli e video, aiutaci a divulgare la cultura dei numeri nelle scelte gestionali delle PMI.
autore-giuseppe-brusadelli

Giuseppe Brusadelli

Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in controllo di gestione.

Potrebbero interessarti anche: