BENI FUNGIBILI E INFUNGIBILI: ESEMPI
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I beni fungibili sono quelli che possono essere facilmente sostituiti con altri della stessa tipologia, in quanto le loro caratteristiche sono molto simili o coincidenti. Per tale ragione, sono detti anche beni intercambiabili.
Per essere fungibile un bene deve equivalere sia nella qualità, che nella quantità di valore di un altro suo simile, svolgendone dunque la medesima funzione economica.
Sono quindi l’opposto dei cosiddetti beni infungibili, che hanno peculiarità tali da renderli unici e dunque non sostituibili l’uno con l’altro.
Indice dei contenuti:
Beni fungibili nel codice civile
I beni fungibili sono citati nell’art. 2426, comma 10) del codice civile: il costo dei beni fungibili può essere calcolato col metodo della media ponderata o con quelli: “primo entrato, primo uscito” o: “ultimo entrato, ultimo uscito”; se il valore così ottenuto differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell’esercizio, la differenza deve essere indicata, per categoria di beni, nella nota integrativa.
La norma parla dei beni fungibili in relazione alla loro valutazione economica di bilancio, in particolare per quanto riguarda il calcolo delle rimanenze. Trattandosi di intercambiabili, il loro valore è calcolato utilizzando i metodi standardizzati come:
Esempi di beni fungibili
Tra i principali esempi di beni fungibili si possono elencare:
- denaro;
- beni agricoli e di prima necessità;
- beni prodotti in serie.
Il denaro è l’esempio più facile di bene fungibile in quanto:
- è intercambiabile dal punto di vista delle unità che lo compongono (banconote e monete), che sono indistinguibili l’una dall’altra a parità di valore nominale (1 €, 2 €, 5 €, 10 € ecc.);
- è considerato per la sua quantità di valore e non per le caratteristiche fisiche delle sue componenti unitarie.
In altri termini, ogni banconota è sostituibile con qualsiasi altra se facente parte del medesimo taglio.
Ovvero, una banconota da 10 € è sostituibile con qualsiasi altra del medesimo valore. Dall’altra parte, il trasferimento del denaro avviene sempre sulla base della sua quantità, a discapito di come essa sia composta. Ciò significa che, se devo trasferire 100 €, è indifferente se lo faccio con una singola banconota o con 100 monetine da 1 €.
Il mutuo è infatti una forma di contratto adatto allo scambio di beni fungibili. Come cita l’art.1813 del codice civile: “il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità”.
Altro esempio è quello dei beni agricoli o di prima necessità, come il grano, il pane, l’olio e altri ancora. Per ogni tipologia di bene citata, ogni singola unità ha caratteristiche identiche o molto simili alle altre, dunque può facilmente sostituirle o essere sostituita da esse. Per questa ragione, tali beni vengono commercializzati per unità di misura: chili, litri, lotti, ecc.
Lo stesso discorso vale per qualsiasi tipo di bene che venga prodotto in serie.
Esempi di beni infungibili
I beni fungibili sono insostituibili, perché posseggono una o entrambe delle seguenti peculiarità:
- caratteristiche fisiche uniche, in grado di rendere il singolo bene sensibilmente diverso da qualsiasi altro;
- valutazione di unicità da parte dei soggetti.
Beni che possono detenere tali caratteristiche possono essere:
- case e terreni;
- impianti fissi;
- lavori su misura.
Per quanto riguarda i terreni e le case, anche se la loro funzione economica può essere simile tra singole unità, le caratteristiche fisiche dei beni rientranti in tale tipologia possono essere molto differenti, e anche in presenza di similitudini fisiche, il loro valore è unico.
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Giuseppe Brusadelli
Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in controllo di gestione.