REPORT INTEGRATO: CHE COS’È E CHE FUNZIONE HA
Tempo di lettura: 6 minuti
Autrice: Francesca Orlandi
Il report integrato può essere definito come una comunicazione sintetica che contiene informazioni rilevanti, sia di tipo finanziario del bilancio di esercizio, sia non finanziario.
Illustra come la strategia, la governance, le performance e le prospettive di un’organizzazione consentono di creare valore, nel breve, medio e lungo periodo.
Indice dei contenuti:
Lo scopo del report integrato
Lo scopo principale di un report integrato consiste nel dimostrare ai fornitori di capitale finanziario, come un’organizzazione è in grado di creare valore nel tempo.
Oggi gli investitori hanno bisogno di un quadro più chiaro della strategia e del rischio dell’azienda, oltre a ciò che forniscono i numeri nei report finanziari. Stanno infatti prendendo sempre più in considerazione i rischi non finanziari, come la scarsità di risorse, le dinamiche sociali e di governance.
Il bilancio integrato deve consentire al management di comprendere le interconnessioni esistenti tra le informazioni finanziarie ed economiche, con quelle quali-quantitative (non-financial) relative, in particolare, ai capitali. Va considerato tutto ciò che un’azienda utilizza per creare valore, compresi gli intangibles, che ora costituiscono l’80% del valore delle aziende.
Il successo di qualsiasi organizzazione dipende dai suoi capitali che creano valore e rappresentano sia l’input, che l’output nel business model della società. L’International Integrated Reporting Council (IIRC) li suddivide in sei forme:
- capitale finanziario;
- capitale produttivo;
- capitale intellettuale;
- capitale umano;
- capitale sociale e relazionale;
- capitale naturale.
Strumento informativo verso l’esterno e verso l’interno
Il report integrato offre vantaggi a tutti gli stakeholders interessati (tra cui i dipendenti, i clienti, i fornitori, i partner commerciali, le comunità locali, i legislatori, gli organismi di regolamentazione e i responsabili delle decisioni politiche).
Il valore non viene unicamente creato all’interno o da una organizzazione individualmente, ma esso è influenzato dall’ambiente esterno, creato attraverso le relazioni con gli stakeholders e derivante da diverse fonti.
Il bilancio integrato è un efficace strumento informativo, non solo verso l’esterno, ma è in grado di offrire ampie potenzialità di utilizzo ai fini interni. Allinea i processi di reporting interni ed esterni, integra e connette i tipici “silos” informativi aziendali: strategia, governance, modello di business, gestione del rischio, remunerazione, sostenibilità ecc.
I vantaggi
Il bilancio integrato diventa un indispensabile supporto per il “processo decisionale” e per il “pensare integrato” e in generale per tutte le azioni volte alla creazione di valore sostenibile per gli stakeholders.
Un’organizzazione deve incorporare nelle sue attività una modalità di “pensare integrato” o non sarà in grado di comunicare in modo preciso la sua capacità di creare valore anche nel lungo termine.
Il “pensare integrato” è la chiave per la definizione di un processo di reporting integrato di successo, mentre il bilancio integrato ne rappresenta il prodotto finale.
Può essere descritto come una migliore “comprensione di sé” e la capacità di un’organizzazione di verificare le conseguenze e gli impatti delle sue decisioni sui capitali di cui dispone. I benefici che si possono generare incorporando il “pensare integrato” all’interno dell’organizzazione sono:
- la capacità di riconoscere i principali capitali e le relazioni dalle quali dipende il modello di business dell’organizzazione;
- un approccio più coerente al processo decisionale focalizzato sulla creazione del valore nel breve, medio e lungo termine;
- rafforzare le connessioni all’interno dell’azienda, aiuta a rimuovere le barriere e a migliorare la comunicazione tra i reparti, fornisce una forza unificante e integrante e un coinvolgimento più attivo da parte di tutte le funzioni. Non si pensa più a compartimenti stagni, ma con un approccio sistemico in modo “integrato”;
- una strategia più solida integrata con gli obiettivi a lungo termine dell’organizzazione;
- migliori prospettive strategiche e una visione più ampia della gestione dei rischi;
- maggiore comprensione dei processi di business e l’identificazione delle carenze implicite;
- connessione tra il reporting interno e quello esterno;
- comprendere le circostanze aziendali che hanno richiesto un cambiamento significativo nella strategia;
- una precisa strategia da parte del Board e da parte del CEO;
- soddisfare le esigenze degli stakeholders, in particolare per quanto riguarda le questioni sociali e ambientali in relazione alla complessità del business;
- processi di ripensamento per la raccolta e l’analisi dei dati integrati con opportuni indicatori chiave di performance (KPI) finanziari e non finanziari che siano basati su ambiti, tempistiche e unità di misura simili.
In definitiva, l’allineamento di sistemi e processi finanziari e non finanziari può creare un’organizzazione più snella. Avere accesso a informazioni integrate può aiutare la direzione a prendere decisioni più informate e strategiche.
Il modello internazionale
L’International Integrated Reporting Council (IIRC), ente globale composto da organismi regolatori, investitori, aziende, enti normativi, professionisti operanti nel settore della contabilità e ONG, ha introdotto un Framework sul report integrato.
Il modello internazionale adotta un approccio basato su principi che intende raggiungere un equilibrio tra flessibilità e requisiti, in modo da tenere conto delle numerose varianti introdotte dalle circostanze specifiche delle singole organizzazioni e, al contempo, garantire un livello di comparabilità fra organizzazioni sufficiente a soddisfare le esigenze di informazioni rilevanti.
Deve includere, a titolo transitorio e applicando l’approccio “comply or explain” “rispetta o spiega”, una dichiarazione in cui i componenti della governance riconoscono la propria responsabilità in merito al report.
Di seguito i principi guida, che determinano il contenuto del report e la modalità di presentazione delle informazioni:
- focus strategico e orientamento al futuro;
- connettività delle informazioni;
- relazioni con gli stakeholders;
- materialità;
- sinteticità;
- attendibilità e completezza;
- coerenza e comparabilità.
Un report integrato include otto elementi di contenuto strettamente legati fra loro e che possono essere presentati contemporaneamente:
- presentazione dell’organizzazione e dell’ambiente esterno;
- governance;
- modello di business;
- rischi e opportunità;
- strategia e allocazione delle risorse;
- performance;
- prospettive;
- base di presentazione.
Il cambiamento nel tempo degli indicatori di efficienza dell’impresa
Agli inizi degli anni ’70 Milton Friedman, Nobel per l’economia, affermava: “…. c’è una e solo una responsabilità sociale dell’impresa, usare le risorse e dedicarsi ad attività concepite per aumentare i propri profitti e purché all’interno delle regole, l’impresa deve sempre competere liberamente, senza ricorrere all’inganno o alla frode”.
In tale contesto economico il reddito veniva considerato quale unico indicatore dell’efficienza dell’impresa e di conseguenza le informazioni da fornire a tutti gli interlocutori erano prevalentemente quelle desumibili dai bilanci di esercizio, corretti e trasparenti.
Progressivamente si è ampiamente diffusa ed accettata la teoria secondo la quale l’impresa, oltre a quella strettamente economica, presenta anche una dimensione etico-sociale, che impatta sul territorio e sugli stakeholders.
In questa prospettiva si è cominciato a considerare il reddito quale componente necessaria ma non esclusiva delle performance aziendali e di conseguenza, il bilancio civilistico, un documento non più sufficiente a rispondere alle esigenze informative dei diversi portatori di interessi.
Nel tempo si è andata quindi affermando la necessità di integrare gli elementi economici e finanziari contenuti nel bilancio di esercizio con le informazioni ambientali, sociali e di governance, definite anche ESG (Enviromental, Social, Governance) deputate a misurare la sostenibilità economica di una impresa.
Conclusioni
In conclusione, il compito del report integrato è quello di semplificare il processo di reperimento delle informazioni chiave che consentono ad un possibile investitore di avere un quadro completo sull’impresa, evidenziandone i risultati.
Con l’evolversi dell’economia, diventano più numerosi i soggetti che detengono interessi nell’organizzazione e che in misura più o meno prorompente influenzano l’attività aziendale generando così, una crescente richiesta di informazioni sia finanziarie sia non finanziarie volte ad ottenere migliori basi conoscitive, per attuare i propri processi decisionali.
Il bilancio integrato dovrebbe rappresentare il documento principe attraverso il quale l’impresa si rivela in maniera concisa e immediata all’esterno. La soglia di attenzione da parte degli stakeholders, incluso il mercato, riguardo le tematiche della sostenibilità, è aumentata sensibilmente e con esse aumenterà la richiesta di informazioni su tali temi.
Il report integrato è il documento che può rispondere a tali esigenze, grazie alla visione delle performance aziendali a 360° che esso offre.
Le imprese, dunque, dovrebbero diventare più trasparenti, anche perché questo gioca a loro favore, visto che gli stakeholders oggi analizzano l’impresa come mai successo in precedenza. Riunire tutte le informazioni relative alle performance in un unico documento in modo integrato, sfida tutti gli stakeholders ad assumere una prospettiva più olistica.
Prediligere la forma integrata per la propria corporate reporting, comporta benefici diversi, tra cui anche una migliore capacità di attrarre investimenti a lungo termine.
Bibliografia
- Capitale naturale e report integrato: il caso Cartiere Carrara S.p.A. Tesi di laurea di Francesca Orlandi;
- The international IR framework. International Integrated Reporting Council (IIRC);
- 10 Minutes on integrated reporting. Pwc;
- Rischi di sostenibilità e obblighi di disclosure: il d.lgs. n. 254/16 di attuazione della dir. 2014/95/ue. Elena Bellisario;
- Disclosure di sostenibilità: decreto legislativo n. 254/2016 sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e sulla diversità. Pier Paolo Baldi (ODCEC di Roma) e Lorenzo Magrassi;
- Integrated thinking e bilancio integrato. Andrea Gasperini e Federica Doni;
- A natural-resource-based view of the firm. Stuart L. Hart.
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Francesca Orlandi
Responsabile amministrativo e controller. Mi ritengo una persona determinata e ottimista, continuamente desiderosa di apprendere.