MARGINE: COS’È E COME SI CALCOLA
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In ambito economico e aziendale con il termine margine si intende la differenza tra prezzo e costo. Quando è riferito ad un insieme di prodotti si parla di differenza tra ricavi e costi.
In ogni caso ciò che distingue davvero un tipologia di margine da un altro è la categoria di costi che si prendono in considerazione. Dunque, per calcolare uno specifico margine, bisogna prima di tutto adottare determinate classificazioni dei costi.
Indice dei contenuti:
Differenza tra margine e ricarico
Nel linguaggio comune i termini margine e ricarico vengono talvolta confusi tra loro. In realtà fra i due termini c’è una importante differenza che è bene chiarire per evitare errori grossolani. Entrambi misurano la differenza tra prezzo e costo, cambia però la base di calcolo.
Se vendo ad un prezzo di 50 € un prodotto acquistato a 40 €, sto realizzando un margine del 20%. Questa quota percentuale è calcolata sul prezzo di vendita (10 € è il 20% di 50 €).
Quando si parla di ricarico, invece, si utilizza come base di calcolo il costo di acquisto. Infatti se applico un ricarico del 20% al costo di 40 € otterrò un prezzo finale di 48 € (ovvero 40 € + 20%).
Nell’esempio riportato in figura i calcoli sono semplici da fare anche a mente. Nella realtà dei listini prezzi i numeri sono più complessi.
Riepilogando:
- per applicare un ricarico si utilizza come base di partenza il costo di acquisto;
- per calcolare il margine si utilizza come riferimento il prezzo di vendita.
Formule:
Per il calcolo (%):
Mark-up
Mark-up è un termine inglese utilizzato nel gergo aziendale come sinonimo di “ricarico”.
Margine commerciale
Il margine commerciale permette di rilevare quanto un prodotto sia profittevole, ovvero quanto reddito generi. È un tipo di calcolo che molto spesso viene utilizzato nel settore della distribuzione.
Per calcolarlo occorre conoscere:
- il prezzo di vendita;
- il costo di acquisto.
Per calcolare il margine commerciale in termini percentuali la formula è la seguente:
La logica del margine commerciale è identica a quella del margine generale, vista nel paragrafo precedente. La differenza sta nel fatto che i costi considerati sono quelli di acquisto. Per fare un esempio, se andassimo a togliere anche gli altri costi variabili (imballaggio, trasporto, ecc.), otterremo un altro tipo di margine (in questo caso il margine di contribuzione).
Ricarico commerciale
È possibile calcolare anche il ricarico commerciale, basandosi sugli stessi termini di calcolo utilizzati per il margine commerciale. Per farlo è infatti sufficiente dividere il margine complessivo per il costo di acquisto, invece che per il prezzo di vendita. Ovvero:
In questo modo, invece della quota di reddito, si ottiene la maggiorazione sul costo di acquisto.
Margine di contribuzione
Il margine di contribuzione si ottiene sottraendo tutti i costi variabili ai ricavi di vendita.
Si tratta di un valore molto importante, con il quale è possibile determinare il break-even point, ovvero punto di pareggio.
Margine di profitto
Quando si parla di margine di profitto, di solito si intende un margine generico, non meglio definito. Il linguaggio aziendale abbonda di termini che non hanno una connotazione univoca. In pratica si utilizzano definizioni diverse per chiamare la stessa cosa, oppure, la stessa cosa è chiamata in modi diversi.
Con margine di profitto si possono intendere differenti risultati, a seconda di quali costi sono stati presi in considerazione. Ecco gli esempi più utilizzati.
Il margine di profitto lordo: è usato come sinonimo di margine di contribuzione. In pratica è ciò che rimane quando andiamo a togliere ai ricavi i costi variabili, ovvero quelli imputati direttamente alla produzione del bene.
Il margine di profitto operativo: è di fatto il reddito operativo. In breve è quanto rimane dopo che vengono tolti tutti i costi caratteristici (acquisti, manodopera, costi generali e ammortamenti) ai ricavi. Può essere riferito al singolo prodotto, oppure al totale dei ricavi.
Margine industriale
Il margine industriale è la quota di reddito disponibile, quando al prezzo (o ai ricavi complessivi) viene sottratto il costo del venduto. È dunque un risultato intermedio del conto economico a costo del venduto, molto utilizzato nelle aziende che lavorano a commessa.
Il margine industriale è il “guadagno” che si ottiene dalla differenza tra i ricavi e i costi diretti imputabili ad ogni commessa.
Margine di guadagno
Vale lo stesso discorso fatto per margine di profitto.
Margine finanziario
Chiamato anche margine di intermediazione, il margine finanziario è il valore più utilizzato dalle aziende di credito. Rappresenta la differenza tra tasso applicato alla clientela e il costo del denaro, ovvero il tasso applicato dalla banca centrale. Costituisce un vero e proprio costo di acquisto della “materia prima” per banche e altre società di erogazione creditizie (leasing, credito al consumo, eccetera)
Margine netto
Con margine netto si possono intendere diversi calcoli, dove al prezzo o ai ricavi totali viene decurtato un raggruppamento di costi. Solamente in pochi casi si parla di margine netto dopo aver sottratto anche le imposte.
Margine operativo netto
Un esempio di margine netto potrebbe tranquillamente essere infatti il reddito operativo, detto anche margine operativo netto. Conosciuto anche con il termine di ebit. Si può determinare mediante riclassificazione del conto economico a valore aggiunto.
Calcolo margine percentuale excel
Se hai bisogno di fare dei conteggi sui margini, puoi utilizzare il foglio excel scaricabile qui sotto.
Al suo interno potrai calcolare:
- il margine %;
- il ricarico %;
- il margine medio.
Il margine negli indici di bilancio
Tutto interessante, ma … in pratica come si fa?
Per fare bene un lavoro ci vuole il giusto metodo ma anche gli strumenti adeguati. Con i numeri aziendali è molto facile ingarbugliarsi con fogli excel complicati e calcoli inconcludenti.
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Giuseppe Brusadelli
Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in finanza e controllo di gestione.