LEAN PRODUCTION TOYOTA: 7 TRUCCHI PER MIGLIORARE
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Il mestiere dell’imprenditore somiglia a quello dell’allenatore di una squadra sportiva. Non a caso, parole come strategia, preparazione, rendimento, performance, motivazione sono usate tanto in ambito sportivo quanto in contesti aziendali.
I bravi allenatori sono attenti osservatori. Imparano e si ispirano a chi ottiene risultati sul campo.
Nel calcio, il gioco a zona di Arrigo Sacchi e il possesso-palla del Barcellona hanno fatto scuola ad ogni livello, dai professionisti alla terza categoria.
Va bene, Beppe. Questa analogia tra imprenditore e allenatore è carina, ma…
Cosa può fare concretamente un’impresa per migliorare? Osservare, analizzare e sperimentare i metodi (best practice) adottati dalle imprese di successo può essere fonte di ispirazione per la propria impresa.
Ti ho già parlato in passato di Ferrero, Apple e Redbull, aziende che sono fuoriclasse del marketing e della comunicazione. Tematiche ancora poco diffuse nelle PMI Italiane, cresciute soprattutto grazie all’ingegnosità e alle capacità tecniche.
Oggi voglio dunque parlarti di un modello che riguarda proprio il mondo della produzione industriale: la Lean Production di Toyota detto anche Toyota Production System (TPS).
Per misurare il successo Toyota basta dire che nel dopoguerra in un anno produceva un numero di automobili che Ford sfornava in un giorno! Grazie ad una sana e costante crescita, Toyota è diventato oggi il primo produttore mondiale, per volumi, reddito e flussi di cassa. La sua liquidità oggi vale circa 40 miliardi di dollari!
La storia e la filosofia di lavoro Toyota sono raccontate nel libro “Toyota Way”, un bestseller che ha venduto più di un milione di copie nel mondo (un record per un testo di business). La Lean Production Toyota si basa sul principio di miglioramento continuo (kaizen) che passa soprattutto dal coinvolgimento diretto di tutto il personale dell’azienda.
7 cardini della Lean Production Toyota
1. Ragionare sul lungo periodo, anche a scapito di obiettivi finanziari di breve termine
Detta così sembra semplice, ma nelle grandi imprese è assai difficile da mettere in atto. Le figure dirigenziali sono valutate e remunerate sulla base dei risultati ottenuti nel breve periodo.
Diversa invece è la situazione nelle PMI: la direzione dell’azienda è spesso nelle mani dei proprietari o di pochi fidati collaboratori. Dentro una PMI è più facile ragionare su obiettivi aziendali di lungo periodo, adattarli in corsa, e costruire nel tempo un modo di ragionare comune. Un punto di forza che le PMI devono saper sfruttare al meglio.
2. Crescere i leader internamente attraverso la filosofia aziendale e il suo insegnamento
Un buon leader è, prima di tutto, un buon maestro e un modello da seguire. Deve perciò incarnare nelle proprie azioni la filosofia aziendale. Il leader non ha il ruolo di impartire ordini, ma deve costruirsi sul campo la stima dei suoi collaboratori.
Per questo il vero leader cresce in azienda e non viene “comprato” fuori. Solo chi ha vissuto sulla propria pelle la filosofia aziendale può trasmetterla agli altri. La strada per crescere leader internamente si chiama “formazione continua”.
3. Sviluppare persone e team eccezionali
Se la filosofia è chiara e tu sei coerente con essa, allora anche i tuoi collaboratori potranno esserlo. In questo modo, è possibile sviluppare un team che aspiri a un miglioramento costante e al raggiungimento degli obiettivi comuni.
Il leader deve avere rispetto dei propri collaboratori, prima di pretenderlo. Dentro una PMI l’imprenditore conosce per nome i suoi collaboratori e spesso le situazioni personali. Un ambiente in cui è più facile formare un team coeso. Il lavoro di squadra è una competenza che va appresa.
“Se devi costruire una nave non radunare uomini per raccogliere legna, ma insegna la nostalgia del mare infinito”
A. De Saint Exupery
4. Rispettare partner e fornitori
Partner e fornitori sono estensioni della tua impresa, non sono figure esterne, lontane, fredde. Se adoperi lo stesso riguardo che hai con i dipendenti, è possibile che considerino le tue esigenze come prioritarie. Inoltre, ti sarà più semplice sfidarli a migliorarsi costantemente, affinché possano considerarsi degni di collaborare con la tua azienda.
5. Affrontare gli eventuali problemi in prima persona
Un buon leader conosce la materia di sua competenza, questo è ovvio, ma anche quella di competenza dei suoi collaboratori. La vicinanza personale ha due innegabili pregi:
- evita tutti gli equivoci della comunicazione a distanza (i fatti riportati contengono sempre delle distorsioni: meglio valutare con i propri occhi);
- genera empatia con i collaboratori.
I massimi dirigenti Toyota visitano in prima persona ogni anno tutti i siti produttivi. Si soffermano per ore a osservare lo svolgersi dei processi di lavoro per rendersi conto della situazione. Nelle PMI ciò avviene in modo naturale, ogni giorno.
6. Riflettere lentamente, decidere per consenso, attuare rapidamente
Viviamo un’epoca che offre tante opzioni di scelta. Anche sul lavoro è così: un’azienda può modificare ogni giorno la sua direzione. Dunque, le strade possibili da battere sono tante. Come orientarsi in questo mare di possibilità? Occorre osservare tutte le alternative, e poi riflettere con calma su quale scegliere.
Il dialogo tra leader e collaboratori è fondamentale in questi casi. Permette cioè di avere una visione “multiangolare” di ogni situazione. Prendere una decisione basata su un consenso collegiale, aiuta a fare scelte più adeguate ed efficaci poiché costruite e condivise con il team.
7. Riflettere incessantemente, migliorare continuamente
Non esiste il sistema o la pratica lavorativa perfetta al 100%. Ogni cosa può sempre essere migliorata.
“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”
Winston Churchill
Che fare, dunque? Osserva e rifletti sulla realtà aziendale che ti circonda. Studia a fondo i limiti e sperimenta nuove soluzioni.
Sviluppa il patrimonio della conoscenza, formando costantemente il personale. Promuovi chi può essere da modello e da insegnante per i nuovi. Rendi abitudine ciò che è buono e utile. Elimina ciò che è superfluo e poco efficace.
Faccio una precisazione. Nel libro “Toyota way” sono 14 i principi su cui si basa il Toyota Production System. Ho scelto di commentare i 7 applicabili a tutte le realtà aziendali. Gli altri sono più specifici per aziende di trasformazione o assemblaggio prodotti. In ogni caso ti consiglio di acquistare il libro per conoscere anche gli altri 7 cardini.
In conclusione, che cosa ci insegna il “metodo Toyota”?
La Lean Production Toyota è un sistema che attribuisce un ruolo chiave alle relazioni tra persone. Per sposare questo modello occorre la volontà di smontare le strutture piramidali, e ridimensionare il potere decisionale delle figure dirigenziali.
Per una PMI Italiana, il sistema Toyota è più facile da adottare rispetto ad una grande impresa. Alcuni criteri sono già presenti nella vita aziendale. Gli imprenditori capaci di fare squadra con i propri collaboratori, possono trasformare la loro attitudine in un vero e proprio sistema di lavoro ispirandosi proprio a Toyota: uno dei migliori esempi di organizzazione aziendale oggi in circolazione.
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Giuseppe Brusadelli
Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in controllo di gestione.