INCIDENZA DEI COSTI DA INVESTIMENTI
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È un indice particolare, che mette a confronto la quota annua di ammortamento di investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, più i costi per il godimento di beni di terzi, con il valore della produzione.
Esprime, in forma percentuale, il peso del costo annualmente sostenuto per l’impiego di fattori produttivi “a utilità ripetuta”, cioè ad uso pluriennale (fabbricati, impianti, macchinari, brevetti, ecc.), siano essi di proprietà dell’azienda o di terzi.
Indice dei contenuti:
Come si calcola
La formula di calcolo è:
Al numeratore del rapporto compaiono:
- le quote di ammortamento di costi pluriennali per immobilizzazioni materiali e immateriali;
- i costi di canoni di locazione o utilizzo di immobilizzazioni materiali e immateriali, facenti parte rispettivamente della voce B10 e B8 del conto economico.
Al denominatore si trova il valore della produzione, come definito dal codice civile, cioè:
- i ricavi di vendita;
- +/- la differenza tra il valore delle rimanenze di magazzino finali e quelle iniziali;
- + gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni;
- + altri ricavi.
Come si interpreta
L’indice riflette, in qualche misura e in modo indiretto, le politiche di investimento dell’impresa. Queste ultime si materializzano innanzitutto nell’impiego di mezzi finanziari destinati a immobilizzazioni materiali (fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature, ecc.) e immateriali (software, brevetti, marchi, ecc.), che accrescono la capacità produttiva dell’azienda.
Tale capacità è però determinata anche dall’impiego di immobilizzazioni non acquistate, ma di cui l’impresa usufruisce corrispondendo periodicamente canoni, royalties o altri compensi ai terzi che ne concedono l’uso.
Nelle comparazioni tra imprese diverse, se si dimenticasse tale circostanza, si finirebbe per sovrastimare la capacità produttiva di un’azienda che impiega solo immobilizzazioni proprie, rispetto ad un’altra che ne prende in affitto una parte.
Sommando il costo di competenza annuale delle immobilizzazioni di proprietà (cioè le rispettive quote di ammortamento) con il costo annuale per il godimento di beni di terzi, si ottiene una misura di quanto “costa annualmente” la capacità di produzione disponibile.
Confrontando tale costo annuo con il valore della produzione si ha una misura del peso % del costo delle risorse a utilità ripetuta (impianti, macchinari, ecc.) impiegate dall’azienda.
Un esempio
Per fare un semplice esempio, supponiamo che l’impresa A presenti un conto economico così strutturato:
- valore della produzione: 2.000.000 €
- costi della produzione: 1.400.000 €
- materie prime: 400.000 €
- personale: 600.000 €
- ammortamenti: 100.000 €
- godimento beni di terzi: 50.000 €
- ……………………..
In tal caso l’incidenza del costo da investimenti è pari a:
(100.000 + 50.000)/2.000.000 = 7,5%
Se ad esempio l’impresa B, appartenente allo stesso settore e comparabile alla A, presentasse un’incidenza del 9%,ciò significherebbe in prima analisi che A impiega, in rapporto al valore della produzione, meno risorse a uso pluriennale di B.
Prima di trarre conclusioni da questo indice, specie nelle comparazioni tra imprese, occorre però considerare alcuni fattori, come ad esempio:
- le quote di ammortamento non sono valori “oggettivi” (come ad esempio i salari e stipendi corrisposti ai dipendenti), ma derivano da valutazioni che possono riflettere politiche di ammortamento dei costi pluriennali diverse da azienda ad azienda;
- l’incidenza % dei costi in questione riflette non solo politiche d’investimento, ma anche altri fattori che influiscono sul valore della produzione (sia sui ricavi di vendita che sull’entità delle scorte), come l’efficacia della rete di vendita, l’efficienza della gestione delle scorte, ecc.
L’indice può dunque dare indicazioni utili, ma va opportunamente analizzato, per evitare conclusioni affrettate.
Nel mondo reale queste cose servono?
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Luigi Brusa
Autore di numerosi testi sui sistemi di controllo e professore emerito presso Università degli Studi di Torino.