FATTORI PRODUTTIVI: IMMOBILIZZAZIONI O BENI NON DUREVOLI?
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I fattori produttivi sono gli elementi necessari alla produzione dei beni e dei servizi all’interno dell’azienda.
In altre parole, sono le componenti fondamentali affinché l’impresa possa attuare i propri processi aziendali.
Ad ognuno dei fattori produttivi corrisponde un costo, che l’azienda deve sostenere per poterli utilizzare. Al fine di avere processi efficienti, è necessario trovarne la giusta combinazione, cosicché l’azienda riesca a sostenere i costi e generare reddito.
In passato, l’economia classica suddivideva i fattori produttivi in 4 categorie:
- terra: risorse naturali;
- lavoro: attività umana;
- capitale: materiali prodotti nel corso dell’investimento;
- imprenditore: la mente.
Al giorno d’oggi, i fattori produttivi vengono invece suddivisi in:
- immobilizzazioni tecniche;
- beni non durevoli.
Indice dei contenuti:
Immobilizzazioni tecniche
Le immobilizzazioni tecniche sono fattori produttivi a carattere pluriennale. In altre parole, sono quei beni fruibili dall’azienda per più anni. Ciò significa che, quando vengono utilizzati non si consumano.
Il loro scopo è di permettere che i processi produttivi avvengano, così come la produzione dei beni/servizi, ad esempio:
Questi beni si collocano all’interno dello stato patrimoniale, sotto la voce immobilizzazioni. Vengono considerate immobilizzazioni tecniche i beni durevoli di proprietà dell’azienda, ma anche quelli che non sono di proprietà (affitto), o non lo sono ancora (leasing).
Il costo delle immobilizzazioni tecniche viene ripartito su più bilanci secondo diverse modalità:
- ammortamento: suddivisione del costo su più annualità;
- affitto: pagamento di un canone;
- leasing: pagamento di un canone, sino a riscatto del bene;
- contratto per sfruttamento dei diritti (brevetti, diritti d’autore, ecc.).
A seconda che si tratti di beni fisici o intangibili, si suddivono in materiali e immateriali.
Immobilizzazioni tecniche materiali
Le immobilizzazioni tecniche materiali sono beni fisici, il cui scopo principale è quello di dare luogo al processo produttivo. Rappresentano un costo che viene registrato a seconda della natura dell’immobilizzazione.
Quando per esempio sono di proprietà, il loro valore di acquisto, detto anche costo storico, viene suddiviso su più annualità attraverso il processo di ammortamento. Il numero di annualità è previsto da norme di legge in base alla tipologia di bene.
Nel caso in cui non sono di proprietà dell’azienda, le immobilizzazioni tecniche materiali vengono contabilizzate con un contratto di locazione. Se tale contratto riguarda un noleggio puro, si registra il costo di affitto. Invece, se l’azienda diventerà proprietaria del bene a fine contratto, si registra un canone di leasing.
Immobilizzazioni tecniche immateriali
Le immobilizzazioni tecniche immateriali sono invece quei beni cosiddetti intangibili, ovvero non dotati di una loro fisicità.
Permettono o favoriscono il processo produttivo, in diverse modalità. Ne sono un esempio i brevetti, che danno diritti di esclusività nel processo di trasformazione o produzione.
Esattamente come quelle materiali, possono:
- avere carattere pluriennale e quindi essere registrate in stato patrimoniale;
- essere dei costi annuali e quindi essere registrate in conto economico.
Solitamente, le immobilizzazioni tecniche immateriali iscritte a stato patrimoniale sono:
- marchi;
- brevetti;
- costi di impianto e ampliamento;
- licenze;
- diritto di sfruttamento delle prestazioni.
Come le immobilizzazioni materiali, hanno un costo che viene distribuito su più annualità attraverso il processo di ammortamento.
Beni non durevoli
I beni non durevoli sono quelli che esauriscono la loro utilità con l’utilizzo.
Materie
Le materie sono l’esempio più palese di beni non durevoli, all’interno delle aziende di produzione. Con questo termine, si intendono:
- materie prime;
- materie sussidiarie;
- materie di consumo;
- semilavorati;
- merci;
- imballaggi.
Si tratta di beni non durevoli, in quanto le materie, una volta immesse nel processo produttivo, perdono la loro forma iniziale andando a far parte del prodotto finito.
In bilancio vengono contabilizzate come costo nel conto economico, mentre la valorizzazione delle quantità residue è collocata nell’attivo di stato patrimoniale.
Energie
Le energie sono beni non durevoli che permettono l’operatività dei processi produttivi.
Senza di queste, le immobilizzazioni tecniche materiali, il cui scopo è la trasformazione delle materie, non potrebbero funzionare. Infatti, le principali energie sono:
- energia elettrica / forza motrice;
- gas;
- metano;
- acqua.
All’interno del piano dei conti le energie vengono chiamate utenze e sono registrate come costi nel conto economico. Solitamente, questi costi sono regolati da contratti di somministrazioni a quote costanti o variabili sulla base dei consumi.
Personale
Sebbene il personale sia composto da persone è contemplato tra i beni non durevoli, poiché considerato come insieme di forza lavoro e ragionamento dell’individuo.
In particolare nel conto economico a costo del venduto, il personale è suddiviso in 3 categorie:
- manodopera diretta: personale occupato direttamente nella creazione del prodotto o del servizio;
- manodopera indiretta: personale impiegato nei processi di supporto tecnico e logistico alla produzione;
- personale generale: personale impiegato in amministrazione, attività commerciali e di struttura dell’azienda.
Lavorazioni e servizi esterni
Le lavorazioni e i servizi esterni sono beni non durevoli, in quanto si tratta di lavori assegnati a commessa a figure terze. Una volta che la commessa è effettuata, di fatto è terminata. Si tratta di costi facilmente individuabili, in quanto sono riportati sulle fatture dei fornitori.
Bibliografia
- Il controllo di gestione nelle piccole e medie imprese. Furio Bartoli.
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Igor Zardoni
Cintura nera di excel e appassionato di scrittura. Parole e numeri sono le due facce della mia passione e della mia professione.