CENTRALE RISCHI BANCA D’ITALIA: ECCO COSA CONTIENE
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La centrale rischi può essere definita come una banca-dati, un archivio gestito dalla banca d’Italia che lavora su dati inviati mensilmente da tutti gli istituti di credito.
Tali dati, di fatto, sono informazioni inerenti a ogni rapporto di credito in essere.
Quali informazioni contiene la centrale rischi?
I dati contenuti nella centrale rischi sono un riepilogo di tutte le linee di credito, con tanto di importi concessi e utilizzati. Ogni istituto di credito è tenuto a fornire queste informazioni, per metterle a disposizione di tutte le altre banche.
Detta in altre parole, la centrale dei rischi è una fotografia dei rapporti che ogni azienda ha con tutte le banche, ed è facilmente consultabile da ogni addetto al credito. Costituisce perciò a tutti gli effetti una metrica importante per le valutazioni (rating) sul grado di solvibilità della singola azienda osservata.
Nei report della centrale rischi vengono dunque messe in evidenza determinate situazioni legate al credito, come:
- la quantità di credito concesso da ogni banca suddivisa per tipologia (finanziamenti, fidi, ecc.);
- la quantità di credito utilizzato realmente dall’azienda a fine mese, e alcuni valori che misurano gli utilizzi durante il mese stesso;
- il sistema di garanzie in essere per ogni singolo rapporto di credito.
Si tratta ovviamente di dati sensibili consultabili solamente dai diretti interessati (legali rappresentanti di aziende) e dal personale bancario.
Per richiederne la consultazione è sufficiente scaricare il modulo di richiesta che si differenzia per persone fisiche e persone giuridiche. Inviando il modulo compilato tramite pec, alla filiale banca d’Italia di riferimento, si otterrà nel giro di 3-4 giorni la risposta alla pec con il report richiesto.
Ma perché è importante accedere alla centrale rischi?
Per un motivo o per un altro, ogni impresa deve relazionarsi con le banche. E questa relazione è opportuno che sia buona e proficua, per ottenere credito senza difficoltà e affanni.
L’affidabilità e la reputazione che derivano da una centrale rischi in ordine si traducono anche in un maggior potere contrattuale, quando poi si negoziano i termini e le condizioni di erogazione.
Che cos’è più importante, la centrale rischi oppure il bilancio dell’azienda? Entrambi gli elementi partecipano alla costruzione del rating, offrendo informazioni che sono in qualche modo correlate.
Le differenze tra queste fonti sono principalmente due, che ho riassunto nella sottostante tabella:
Esistono differenze nelle modalità di calcolo e nel peso che ogni banca decide di attribuire ad ogni parametro.
È tuttavia importante avere ben chiaro che si sta parlando di valori oggettivi, e come tali inopinabili. Se l’azienda non dimostra con i fatti di saper guidare finanziariamente la propria attività, il resto dei discorsi per la banca diventano chiacchiere.
Se le informazioni registrate in centrale rischi sono in qualche modo negative, è inutile prodigarsi a illustrare le prospettive di crescita dell’azienda. Sarebbe come parlare di velocità quando i freni e la tenuta di strada non offrono la necessaria affidabilità.
Detta così sembra banale, ma nella realtà accade spesso che l’imprenditore si abitui a guidare con le gomme lisce o con le pastiglie dei freni consumate. Preso dalla brama di procedere in avanti, sottovaluta l’importanza di certi fattori di sicurezza.
A fronte di una richiesta di finanziamento, la banca esprime una valutazione in base a informazioni passate, attraverso l’analisi degli ultimi tre bilanci approvati. Sono dati molto importanti, senza dubbio, ma quello che conta di più è la capacità di far fronte agli impegni presenti e futuri.
La centrale rischi misura in qualche modo la capacità dell’azienda di tenere sotto controllo le dinamiche finanziarie. Si tratta di una competenza nella valutazione di affidabilità di un’impresa.
“Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”
George Orwell
Il rating delle aziende: com’era gestito in passato?
E se un’azienda sconfina di appena un migliaio di euro, magari solo per qualche giorno? Che cosa succede al suo rating? Diciamocelo: una volta era molto più semplice e c’era più flessibilità.
In filiale i funzionari avevano più autonomia nel gestire le posizioni che sforavano temporaneamente le linee di fido. Piuttosto che istruire una richiesta di estensione del credito, risultava più semplice e veloce l’addebito di commissioni e spese. Perché oggi le cose sono così cambiate?
Il sistema bancario nel suo insieme conta 130 miliardi di crediti deteriorati. Per questo ha messo in discussione molte pratiche che in passato erano accettate. Progressivamente, tutti gli istituti di credito stanno esigendo maggior rigore e precisione.
Ciò è andato a svantaggio in particolare di quelle aziende con una gestione finanziaria disordinata, rilevata per l’appunto dall’analisi della centrale rischi.
Anche in presenza di un’azienda in salute e con interessanti prospettive, una gestione finanziaria approssimativa oggi può causare:
- rifiuto di un incremento nel credito (magari a fronte di investimenti redditizi);
- revisioni delle attuali linee di affidamento e richiesta di maggiori garanzie;
- revoca degli affidamenti.
“Non possiamo pretender che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”
Albert Einstein
3 consigli per evitare questi spiacevoli rischi
1. Avere una corretta gestione della tesoreria
È importante tenere sotto controllo i flussi di cassa ed essere in grado di rilevare con adeguato anticipo eventuali fabbisogni di liquidità, così da inoltrare con opportuno anticipo alla banca una richiesta di credito.
Quando si sconfina per un insoluto o per un ritardato pagamento, possiamo apparentemente pensare che la colpa è altrui.
Esattamente come in un tamponamento, la colpa è apparentemente di chi frena all’improvviso. Le regole tuttavia collocano episodi simili come possibili, dunque il torto va a chi non ha mantenuto la distanza di sicurezza o non ha i freni a posto.
Chi viaggia costantemente vicino al limite degli affidamenti, non sta mantenendo la distanza di sicurezza. Può capitare di sbagliare una volta, due volte… ma se succede spesso significa che non si è in grado di guidare.
2. Fare un budget finanziario almeno a 12 mesi
Accade normalmente che ci siano periodi con uscite di cassa superiori alla media mensile. Ciò può essere dovuto a fatti di ordinaria amministrazione, come le tredicesime, gli affitti, le imposte ecc.
Per motivi opposti ci si può trovare con saldi di cassa superiori alla media. La fotografia della liquidità in un determinato momento esprime un’informazione poco rilevante.
Mi è capitato spesso di percepire ansia oppure ottimismo influenzati da saldi di cassa destinati a cambiare in poco tempo. Le emozioni non aiutano ad assumere le decisioni, molto meglio avere un buon metodo.
Predisporre un budget finanziario, ovvero di un rendiconto finanziario prospettico almeno a 12 mesi, in grado di offrire una visione dell’andamento della cassa è indispensabile per chi è chiamato a dirigere un’azienda con tutte le responsabilità che ciò comporta.
3. Richiedere la centrale rischi almeno una volta all’anno
Richiedere la centrale rischi è molto semplice e veloce. Al suo interno ci sono le informazioni che possono confermare ciò che risulta dalla nostra contabilità finanziaria.
Normalmente non ci sono sorprese, ma può capitare di rilevare degli sconfini dovuti a tecnicismi interni al sistema banche. È importante effettuare verifiche periodiche per monitorare il sistema di garanzie: anche su questo aspetto a volte si scoprono informazioni di cui non si era al corrente.
In conclusione, ciò che era in qualche modo ammissibile in passato oggi non lo è più. Prendersela con la rigidità degli istituti di credito significa non avere chiara una questione fondamentale.
E cioè: quando un’azienda finisce in una situazione di insolvenza questo diventa un problema per la banca, è vero, ma ancor prima è un dramma per l’imprenditore stesso.
In questo c’è un interesse sia dell’imprenditore che della banca: entrambi vogliono e devono rimanere distanti dal pericolo. È sufficiente avere un metodo, per avere una centrale rischi che testimoni a proprio favore l’affidabilità della propria impresa.
Azienda, consulente o studente?
Se sei uno studente ti basta conoscere la teoria. Ma se lavori in un’azienda o sei un consulente come fai a metterla in pratica? Spesso le difficoltà nascono dai software cervellotici e inconcludenti.
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Giuseppe Brusadelli
Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in controllo di gestione.