BASILEA 3: LE REGOLE DEL MONDO FINANZIARIO

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Il trattato Basilea 3 è il terzo degli accordi di Basilea che disciplinano il mondo delle banche, degli intermediari finanziari e di tutti gli istituti di credito.

Basilea 3 detta le regola del mondo finanziario

L’accordo Basilea 3 è stato siglato nel 2010 e ad oggi è rispettato da tutti i soggetti che fanno parte del mondo bancario.

Una sintesi degli accordi di Basilea

Gli accordi di Basilea sono un insieme di regole che riguardano il mondo degli istituti di credito. Sono stati siglati all’interno del BIS, la banca dei regolamenti internazionali, la più importante organizzazione che regolamenta gli istituti bancari e il comitato di Basilea, che si occupa della vigilanza degli istituti di credito.

Basilea 3, il terzo degli accordi, è stato approvato nel 2010 ed è entrato in vigore nel dicembre 2013, anche se il suo completo recepimento è avvenuto nel 2019. Ciò che ha dato la necessità di nuovi accordi è stata la crisi finanziaria del 2008, causata principalmente dagli istituti bancari.

Per questo motivo gli accordi Basilea 3 riguardano garanzie su capitale e liquidità. La valutazione di questi due aspetti è stata rafforzata in modo tale da rendere il sistema bancario più solido e capace di reagire ad eventuali shock finanziari.

Immagine di una banca

I pilastri di Basilea 3

Gli accordi Basilea 3 si basano su tre pilastri fondamentali:

  • requisito patrimoniale: aumenta il patrimonio di vigilanza, ovvero la quantità di capitale che ogni banca deve avere per soddisfare i requisiti di vigilanza;
  • controllo prudenziale: consiste nel controllo dell’adeguatezza patrimoniale di ogni banca, che deve essere verificata e approvata dagli organi previsti, ovvero dall’autorità di vigilanza;
  • disciplina del mercato: riguarda la comunicazione della situazione finanziaria di ogni istituto, effettuata da ogni banca periodicamente, per permettere una corretta valutazione del rischio da parte degli operatori e del mercato.

Inoltre gli accordi Basilea 3 hanno:

  • introdotto le misure anticicliche, ovvero delle scorte di capitale da accumulare nei periodi migliori, che potranno essere utilizzate durante eventuali recessioni;
  • previsto il vincolo del leverage ratio o vincolo alla leva finanziaria, cioè si pone un limite al rapporto tra il capitale della banca e il volume delle attività.

L’entrata in vigore di Basilea 3

L’accordo Basilea 3 nasce nell’incontro del G20 a Seoul nel novembre 2010. Più tardi, i vari limiti e previsioni sono state più volte implementati dagli organi competenti.

Nel 2013, l’Unione Europea ha ratificato le normative tramite una direttiva la 2013/36 EU e il regolamento 575/2013 CE, definendo i limiti quantitativi previsti negli accordi validi per le banche europee.

L’entrata in vigore tuttavia è stata dilazionata nel tempo:

  • dal 2011 è partita una prima fase di monitoraggio;
  • dal 2013 sono entrate in vigore le prime limitazioni e i primi requisiti. Anno per anno questi venivano incrementati, dando tempo agli istituti di adattarsi gradualmente;
  • dal 1° gennaio 2019 tutti i requisiti vengono applicati con i valori previsti e per la totalità delle loro parti.

Il calcolo del rating

Tra le altre cose, Basilea 3 introduce un nuovo calcolo per il rating bancario, ovvero una valutazione della capacità dell’impresa di ricorrere al credito. Con questo indicatore ogni banca potrà sapere in linea generale la solvibilità di un’azienda e di conseguenza decidere se e come concedergli credito.

Il calcolo del rating viene eseguito partendo dagli ultimi tre bilanci depositati, che vengono riclassificati in modo da ottenere tutte le informazioni necessarie. 

Il calcolo viene effettuato attraverso operazioni matematiche complesse che prendono il nome di scoring. Il risultato di questa operazione, che mette in relazione gli indici più importanti, si chiama appunto rating e definisce il grado di rischiosità.

Gli indicatori del rating Basilea 3 sono:

  • grado di copertura delle immobilizzazioni;
  • grado di dipendenza finanziaria;
  • incidenza degli oneri finanziari;
  • liquidità generata dalla gestione.

Per ogni indicatore esistono una serie di valori target e per ciascuno è attribuito un punteggio da 0 a 3. I punteggi ottenuti si sommano e formano lo scoring che può assumere valore da 0 a 12. 

Un valore vicino al massimo rappresenta un minor rischio creditizio. Viceversa, un rating basso può essere un ostacolo alla concessione di un credito.

Schema riepilogativo con i punteggi del rating calcolato con Basilea 3

Il rischio operativo

Per rischio operativo si intende il rischio di subire perdite causate dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di operazioni, procedure, risorse umane e sitemi interni all’azienda, oppure derivanti da eventi esogeni, compresi quelli legali.

L’accordo Basilea 3 introduce una nuova metodologia per il calcolo del rischio operativo. Questo metodo prende il nome di “Standardised Mesaurement Approach” (SMA) ed è stato creato con l’obiettivo di avere un procedimento efficiente ed un risultato comparabile per il calcolo del rischio operativo.

Secondo Basilea 3, le banche devono dotarsi di adeguati sistemi di governance e di un’ampia base di dati e informazioni per il calcolo del proprio rischio operativo. Così facendo, sarà possibile prevedere particolari situazioni, assumere azioni correttive e quindi ridurre il rischio. 

Il calcolo del rischio operativo è complesso ed è solitamente eseguito dagli organi competenti. Però è necessario sapere che dipende da:

  • un indicatore di business, che dipende da interessi, dividendi e altri dati di tipo finanziario;
  • un coefficiente percentuale che dipende dai dati precedenti;
  • le perdite bancarie ottenute negli anni passati.

Il rischio di credito

Per rischio di credito si intende la possibilità che il debitore sia non adempiente, anche in parte, ai propri obblighi. In questo caso, si tratta di un rischio per l’istituto bancario poiché porta a non vedere ritornare la quota capitale prestata ed eventualmente gli interessi pattuiti.

Dal 2014 l’accordo di Basilea 3 ha previsto un approccio standard per il trattamento e il calcolo del rischio di credito. Nel caso degli istituti bancari si parla di rischio di credito di controparte, ovvero che il cliente risulti inadempiente prima del regolamento definitivo delle somme prestabilite. Questo concetto in Basilea 3 è un aspetto chiave, data la scarsa attenzione durante la grande crisi finanziaria.

Infatti, Basilea 3 è nato soprattutto per promuovere una gestione più precisa e rigorosa di questo tipo di rischio. In questo modo gli istituti di credito riescono a conoscere la rischiosità delle operazioni eseguite nel loro complesso.

Collegato a ciò sono i tre pilasti dell’accordo: il requisito patrimoniale delle banche, il controllo prudenziale e la disciplina del mercato con la comunicazione all’esterno.

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Igor Zardoni

Cintura nera di excel e appassionato di scrittura. Parole e numeri sono le due facce della mia passione e della mia professione.

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