ATTREZZATURE INDUSTRIALI E COMMERCIALI: STATO PATRIMONIALE B.II.3

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“Attrezzature industriali e commerciali” è una voce dell’attivo dello stato patrimoniale che appartiene alla categoria delle immobilizzazioni materiali.

In generale, le immobilizzazioni materiali sono beni tangibili di uso durevole che fanno parte dell’organizzazione permanente dell’impresa, la cui utilità economica si estende oltre i limiti di un esercizio.

La voce attrezzature industriali e commerciali nelle immobilizzazioni materiali

Sono impiegati come strumenti di produzione. Per essere classificati come “attrezzature industriali e commerciali” i beni non devono essere destinati alla vendita, né alla trasformazione intesa come processo produttivo.

Ad esempio, un’impresa che commercializza scaffali collocherà tra le rimanenze quei beni che intende vendere, invece, inscriverà nella voce “attrezzature industriali e commerciali” gli scaffali che utilizza per le proprie attività operative interne.

Attrezzature industriali e commerciali possono essere:

  • beni materiali acquistati o realizzati internamente;
  • beni materiali in corso di costruzione;
  • somme anticipate a fronte del loro acquisto o della loro produzione.

Principio contabile OIC 16

Attraverso i principi contabili, la fondazione OIC  interpreta le normative e indica le regole tecnico-contabili da applicare alla redazione dei bilanci.

OIC: organismo italiano di contabilità

La voce attrezzature industriali e commerciali è definita all’interno della pubblicazione OIC 16, che tratta i criteri per la rilevazione, classificazione e valutazione, nonché le informazioni da presentare nella nota integrativa.

I corsivi presenti all’interno del presente articolo sono citazioni riportate da tale pubblicazione. Per quanto riguarda invece i principi contabili internazionali il capitolo di riferimento è lo IAS 16.

Cosa comprende la voce attrezzature industriali e commerciali

La voce BII3 “attrezzature industriali e commerciali” può comprendere:

  • attrezzature, sono strumenti (con uso manuale) necessari per il funzionamento o lo svolgimento di una particolare attività o di un bene più complesso (ad esempio: attrezzi di laboratorio, equipaggiamenti e ricambi, attrezzatura commerciale e di mensa);
  • attrezzatura varia, legata al processo produttivo o commerciale dell’impresa, completante la capacità funzionale di impianti e macchinario, distinguendosi anche per un più rapido ciclo d’usura; comprende convenzionalmente gli utensili.
Le attrezzature industriali e commerciali nello stato patrimoniale

Collocazione nel bilancio civilistico

L’articolo 2424 del codice civile prevede che le attrezzature industriali e commerciali siano iscritte nell’attivo dello stato patrimoniale alla voce BII con la seguente classificazione:

Attrezzature industriali e commerciali nel bilancio civilistico

Nel bilancio civilistico non appaiono i fondi di ammortamento. Per ciascuna voce delle immobilizzazioni materiali è indicato nell’attivo dello stato patrimoniale il valore al netto degli ammortamenti e delle svalutazioni.

Valutazione di attrezzature industriali e commerciali

Il valore originario delle attrezzature industriali e commerciali è pari al costo effettivamente sostenuto per l’acquisizione del bene. In altre parole, le attrezzature industriali e commerciali sono inserite al costo d’acquisto o di produzione.

Sono capitalizzabili solo i costi sostenuti per l’acquisto o la costruzione di nuovi cespiti (costi originari) e per ampliare, ammodernare, migliorare o sostituire cespiti già esistenti, purché tali costi producano un incremento significativo e misurabile di capacità, di produttività o di sicurezza dei cespiti per i quali sono sostenuti, ovvero ne prolunghino la vita utile. Il costo d’acquisto comprende anche i costi accessori. In generale, i costi sono capitalizzabili nel limite del valore recuperabile del bene.

Le attrezzature industriali e commerciali, qualora siano costantemente rinnovate e complessivamente di scarsa rilevanza in rapporto all’attivo di bilancio, possono essere iscritte nell’attivo ad un valore costante. Questa valutazione approssima il costo effettivo delle attrezzature industriali e commerciali sempreché non si abbiano variazioni sensibili nell’entità, valore e composizione di tali immobilizzazioni materiali.

A seguito della rilevazione iniziale non si procede all’ammortamento sistematico di tali beni lungo la loro vita utile, e gli acquisti degli esercizi successivi vengono direttamente spesati a conto economico.

Le plusvalenze o le minusvalenze derivanti da alienazioni di cespiti sono iscritte nel conto economico rispettivamente nella voce A5 “altri ricavi e proventi”, o nella voce B14 “oneri diversi della gestione”.

Nota integrativa

Nel descrivere i criteri applicati alla valutazione di attrezzature industriali e commerciali, la nota integrativa indica:

A cosa serve la nota integrativa?
  • le modalità di determinazione della quota di costi generali di fabbricazione eventualmente oggetto di capitalizzazione;
  • il criterio adottato per effettuare l’eventuale rivalutazione, nonché la legge che l’ha determinata, l’importo della rivalutazione, al lordo ed al netto degli ammortamenti, e l’effetto sul patrimonio netto.

Ammortamenti

Gli ammortamenti sono iscritti nel conto economico, tra i costi della produzione, nella voce B10b) “ammortamento delle immobilizzazioni materiali”.

Il costo delle attrezzature industriali e commerciali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo, deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. La quota di ammortamento che viene imputata a ciascun esercizio si riferisce alla ripartizione del costo sostenuto sull’intera durata di utilizzo.

L’ammortamento decorre dal momento in cui l’immobilizzazione è disponibile e pronta per l’uso. La regola di utilizzare la metà dell’aliquota normale d’ammortamento per i cespiti acquistati nell’anno è accettabile se la quota d’ammortamento ottenuta non si discosta significativamente dalla quota calcolata a partire dal momento in cui il cespite è disponibile e pronto per l’uso.

Coefficienti

Nel descrivere i criteri applicati alla valutazione delle attrezzature industriali, la nota integrativa indica:

  • il metodo e i coefficienti d’ammortamento utilizzati nel determinare la quota dell’esercizio per le varie categorie di cespiti o le diverse componenti del bene principale oggetto di ammortamento separato.

In generale l’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali è regolato dall’articolo 102 del TUIR.

Alienazione

Quando un’immobilizzazione di attrezzature industriali e commerciali è venduta occorre eliminare contabilmente, in contropartita al corrispettivo ricevuto, la voce delle immobilizzazioni materiali per il valore netto contabile dell’immobilizzazioni materiale ceduta, cioè al netto degli ammortamenti accumulati fino alla data di alienazione comprendendo anche la quota di ammortamento relativa alla frazione dell’ultimo esercizio in cui è stato utilizzato.

L’eventuale differenza tra il valore netto contabile e il corrispettivo della cessione e cioè la plusvalenza o la minusvalenza realizza, va rilevata a conto economico, sono iscritte nel conto economico rispettivamente nella voce A5 “altri ricavi e proventi”, o nella voce B14 “oneri diversi della gestione”.

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Giuseppe Brusadelli

Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in finanza e controllo di gestione.

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