AMMORTAMENTO: CONTABILITÀ E BILANCIO
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In economia aziendale, l’ammortamento è un procedimento contabile che ha lo scopo di ripartire su più anni il costo di beni aventi utilità pluriennale.
In altre parole, consente di spalmare il costo di tali beni su più esercizi, nel rispetto del principio di competenza economica.
Indice dei contenuti:
L’ammortamento spiegato in modo semplice – VIDEO
Cosa dice la legge
In base a quanto indicato dall’art.2426 del codice civile: “(…) il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri e dei coefficienti di ammortamento applicati devono essere motivate nella nota integrativa (…)”.
Ammortamento dei beni materiali
In base a quanto indicato dall’articolo 102 del TUIR, le quote di ammortamento delle immobilizzazioni materiali sono deducibili a partire dall’esercizio di entrata in funzione del bene. Tali quote sono calcolate in base ad una tabella di coefficienti, ridotte alla metà per il primo esercizio.
Per i beni il cui costo unitario non è superiore a 516,46 euro è consentita la deduzione integrale delle spese nell’anno in cui sono state sostenute.
Ammortamento dei beni immateriali
In base a quanto indicato dall’articolo 103 del TUIR, le quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali sono deducibili in misura non superiore al 50% del costo.
Casi particolari sono rappresentati da:
- marchi e avviamento iscritti nell’attivo di bilancio, che sono deducibili in misura non superiore a un diciottesimo del valore inizialmente rilevato;
- diritti di concessione e altri diritti iscritti nell’attivo di bilancio, che sono deducibili in misura corrispondente alla durata di utilizzazione prevista dal contratto o da apposita legge.
Il registro dei beni ammortizzabili
Le informazioni necessarie a rilevare le quote di ammortamento sono contenute nel registro dei beni ammortizzabili. Conosciuto anche con la definizione di libro dei cespiti, è disciplinato dall’articolo 16 del DPR 600/73.
Il registro dei beni ammortizzabili deve contenere:
- l’anno di acquisizione;
- il costo originario;
- le rivalutazioni e le svalutazioni;
- il fondo di ammortamento (nella misura raggiunta al termine del periodo d’imposta precedente);
- il coefficiente di ammortamento effettivamente praticato nel periodo d’imposta;
- la quota annuale di ammortamento;
- le eliminazioni dal processo produttivo.
I coefficienti di ammortamento
Chiamate anche aliquote di ammortamento, sono determinate in base alla vita utile del bene e rappresentano la percentuale da applicare al valore iniziale dei beni pluriennali per calcolare la quota di costo di competenza di un singolo esercizio.
Trovi la tabella con l’elenco completo delle percentuali, suddivise per tipologie di bene, in questo articolo dedicato ai coefficienti di ammortamento.
Principi contabili OIC
Attraverso i principi contabili, la fondazione OIC interpreta le normative e indica le regole tecnico-contabili da applicare alla redazione dei bilanci.
Esempio di calcolo della quota di ammortamento di un macchinario
- Costo di acquisto del macchinario: 120.000€ + iva;
- Coefficiente di ammortamento annuo: 20%.
Lo schema che segue richiama quello tipico del libro cespiti, e mostra il calcolo delle quote di ammortamento e sviluppo del relativo fondo nel corso degli anni.
La quota di ammortamento è calcolata alla metà per il primo anno (2° comma art.102 TUIR) e al valore residuo per l’ultima quota. Il valore residuo (o valore netto) è dato dalla differenza tra costo storico e il fondo di ammortamento.
Registrazioni in partita doppia
Le scritture di ammortamento sono effettuate al termine dell’esercizio, fanno parte delle scritture di assestamento e riguardano le immobilizzazioni materiali e immateriali.
La rilevazione può avvenire secondo due modalità:
- metodo indiretto per le immobilizzazioni materiali;
- metodo diretto per le immobilizzazioni immateriali.
Metodo indiretto
Le registrazioni relative alle immobilizzazioni materiali avvengono con il metodo indiretto, ovvero con il passaggio dai relativi fondi di ammortamento. Quello che segue è un esempio di scrittura in partita doppia con metodo indiretto:
Metodo diretto
Le immobilizzazioni immateriali, invece, sono contabilizzate con il metodo diretto, ovvero con la decurtazione diretta del valore del cespite senza il passaggio dai fondi di ammortamento. Quello che segue è un esempio di scrittura in partita doppia con metodo diretto:
Alcune domande sull’ammortamento
Cos’è il fondo di ammortamento?
Il fondo di ammortamento è una voce contabile che misura il totale delle quote di ammortamento accumulate per tutti i cespiti presenti in azienda.
Dove si collocano i fondi di ammortamento?
I fondi di ammortamento non sono presenti prospetti del bilancio cee, in quanto la normativa civilistica (art.2323 e seguenti) prevede che i cespiti siano esposti al valore netto.
Nel bilancio contabile, invece, il fondo di ammortamento è una voce che si colloca nel passivo di stato patrimoniale. In pratica il cespite è valorizzato “in dare” di stato patrimoniale al valore lordo (costo storico), mentre il fondo è collocato “in avere” come voce di rettifica.
Dove è annotato il valore del fondo di ammortamento?
Nel registro dei beni ammortizzabili sono annotati, insieme ad altri dati, i valori del fondo di ammortamento al termine del periodo di imposta precedente.
Per quanto concerne gli immobili e gli altri beni iscritti nei pubblici registri, i fondi sono indicati per ogni singolo bene. Per gli altri beni, invece, è possibile effettuare dei raggruppamenti per tipologie di beni omogenee (macchinari, impianti, arredi, eccetera).
Quanti criteri di ammortamento esistono?
Teoricamente esistono diversi criteri per calcolare gli ammortamenti:
- a quote costanti: prevede una ripartizione del costo lineare che sottintende una decrescita di valore costante nel tempo;
- a quote decrescenti: si basa sull’idea che nei primi anni di utilizzo del bene la perdita di valore sia superiore rispetto a quanto accade negli ultimi anni di vita utile del bene.
- a quote variabili. La diminuzione di valore di un cespite può anche dipendere dal suo effettivo utilizzo. In quei casi è possibile adottare un criterio di ammortamento che varia in funzione dei volumi di produzione o al tempo di effettivo utilizzo, come ad esempio le ore di volo nel caso di aereoplani e elicotteri.
Nella realtà, per il 99% dei casi è utilizzato il criterio a quote costanti.
Che differenza c’è tra ammortamento civilistico e fiscale?
Le normativa civilistica, considera una quota di ammortamento calcolata in misura proporzionale rispetto al momento di entrata in funzione del bene. La normativa fiscale, invece, prevede la riduzione alla metà dei coefficienti di ammortamento per il primo esercizio di entrata in funzione.
L’ammortamento civilistico genera il suo effetto sui valori dei beni ammortizzabili iscritti a bilancio. L’ammortamento fiscale è il valore considerato per computo delle imposte. L’ammortamento anticipato e il super ammortamento sono esempi di ammortamento fiscale.
L’ammortamento fiscale è utilizzato per incentivare le imprese ad effettuare determinate tipologie di investimento in alcuni periodi definiti di volta in volta da apposite norme. L’ammortamento civilistico è finalizzato a fornire una rappresentazione veritiera delle immobilizzazioni presenti nell’attivo di stato patrimoniale (2425).
Cos’è l’ammortamento anticipato?
Si tratta di una tipologia di ammortamento fiscale abrogata nel 2008. Prevedeva il raddoppio delle quote di ammortamento da portare in deduzione alla base imponibile fiscale, nei primi due anni di vita del bene.
Cosa sono il super ammortamento e l’iper ammortamento?
Il super ammortamento e l’iper ammortamento sono normative fiscali che, per una certa tipologia di beni, prevedono quote di ammortamento maggiorate in una misura percentuale che varia in base ad una serie di condizioni.
Come si calcola l’ammortamento dei terreni?
I terreni sono cespiti la cui utilità non si esaurisce e per tale ragione non vanno ammortizzati.
Se il valore dei fabbricati incorpora anche quello dei terreni sui quali insistono, il valore del fabbricato va scorporato, anche in base a stime, per determinarne il corretto ammortamento. I terreni non sono oggetto di ammortamento salvo nei casi in cui essi abbiano un’utilità destinata ad esaurirsi nel tempo come nel caso delle cave e dei siti utilizzati per le discariche.
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Giuseppe Brusadelli
Da piccolo appassionato di numeri e matematica, da grande specializzato in controllo di gestione.